Assegnato Nobel per la Pace 2023

Lo ha ottenuto Narges Mohammad. Motivazione: la sua lotta per i diritti delle donne in Iran

Gianvito Pugliese

Ed è arrivato il momento dell’attesissimo premio Nobel per la pace 2023, assegnato Narges Mohammadi, attivista iraniana per i diritti umani.

La Mohammadi, una cinquantunenne giornalista, è stata premiata con la seguente motivazione espressa dal Comitato norvegese: “la sua lotta contro l’oppressione delle donne in Iran e per promuovere i diritti umani e la libertà“. 

Messa in prigione, fin dal maggio 2016, dagli uomini (li definirei, piuttosto vili servi, perchè di umano non hanno che il fanatismo) di Ali Khamenei, disumano Capo dello Stato iraniano, in carica, dal 4 giugno 1989. la Mohammadi, Vice presidente del Centro per la difesa per i diritti umani, è tutt’ora detenuta.

La presidente del Comitato norvegese Berit Reiss-Andersen ha voluto sottolineare che “a fronte di un’enorme sofferenza“…la coraggiosa lotta di Narges Mohammadi ha comportato enormi costi personali. Il regime iraniano l’ha arrestata 13 volte, condannata cinque volte a un totale di 31 anni di carcere e 154 frustate“.

La presidente ha concluso, ricordando che la “Mohammadi è ancora in prigione. Se le autorità iraniane prenderanno la giusta decisione la rilasceranno così che potrà essere qui per  ritirare il premio a dicembre”

Il Nobel è il premio più prestigiosa al mondo, ma temo che Ali Khamenei, oltre al Corano interpretato esclusivamente in maniera da garantirsi il potere, non sappia neanche cos’è e ne svilirà l’importanza per non annettere la colossale sconfitta morale subita.

Il Comitato, in relazione alla mobilitazione di protesta seguita alla morte nel settembre 2022 di Mahsa Jina Amini, nelle motivazioni: “Ancora una volta, Mohammadi ha assunto un ruolo guida“…”Dalla prigione ha espresso supporto per i dimostranti e ha organizzato azioni di solidarietà insieme con altri detenuti” … “Le autorità penitenziarie hanno risposto imponendole restrizioni ancora più severe, vietandole persino di ricevere telefonate o visitatori; lei però è comunque riuscita a far diffondere un articolo che è stato pubblicato dal New York Times nel primo anniversario dell’uccisione di Mahsa“. Il suo esemplare messaggio chiave in quel pezzo, che rimarra nella storia del giornalismo: Più ci rinchiudono, più diventiamo forti”.

Dalla famiglia della giornalista iraniana, un laconico e commosso messaggio: “Un momento storico per la lotta per la libertà in Iran“, così la famiglia di Narges Mohammadi commenta il premio assegnato.

Innumerevoli i commenti di autorevoli personaggi:

Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, da Granada: “Accolgo con sincero favore l’assegnazione del Premio Nobel per la pace a Narges Mohammadi, attivista a difesa dei diritti umani e delle donne. Penso che sia un messaggio molto importante”.

Elizabeth Throssell, portavoce dell’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani: “Questo premio riconosce veramente il coraggio e la determinazione delle donne in Iran, che sono un’ispirazione per tutto il mondo“… “Abbiamo visto il loro coraggio e la loro determinazione di fronte alle rappresaglie, alle intimidazioni, alla violenza e alla detenzione”

Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea: “Congratulazioni a Narges Mohammadi per il suo Premio Nobel per la Pace. Riconosce la lotta coraggiosa e nobile delle donne iraniane che sfidano l’oppressione a loro rischio e pericolo. Sono fonte di ispirazione per le donne di tutto il mondo a difendere la propria libertà e i propri diritti. Siamo con voi. Per le donne, la vita, la libertà“.

Charles Michel, presidente del Consiglio europeo : “La vincitrice del Premio Nobel per la Pace Narges Mohammadi è un faro di speranza per le donne oppresse di tutto il mondo. La sua lotta per i diritti umani e la libertà ispira tutti noi. E’ un promemoria: solo dove le donne sono al sicuro, tutti sono al sicuro“. Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo. 

Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato: “Mi congratulo con Narges Mohammadi per aver vinto il Premio Nobel per la pace. Sei stata coraggiosa nella tua lotta contro l’oppressione delle donne. I diritti umani e la libertà per tutti sono fondamentali per la pace”.

Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia: “La migliore delle scelte possibili. Un omaggio a una delle più importanti attiviste per i diritti umani a livello internazionale, che ha trascorso praticamente metà della sua vita in carcere, dove si trova ancora oggi, in pessime condizioni di salute. Speriamo che aver riacceso l’attenzione sulla sua persecuzione porti alla scarcerazione“.  

Ieri è stata la volta anche del Premio Nobel per la letteratura. E’ stato assegnato al norvegese Jon Fosse. Motivazione: “Il carattere innovativo del suo lavoro”.

Mi associo, a nome personale e dell’intera redazione de lavocenews.it, a quanti hanno espresso lodi ed ammirazione alla Commissione del Nobel per il Premio della Pace assegnato a Narges Mohammadi. Temo purtroppo che il fanatismo e la bieca ignoranza del regime iraniano (non a caso è sostenitore ed alleato di Putin) impedirà che l’alto riconoscimento raggiunga gli effetti voluti. Resta il fatto che costituisce una coraggiosa condanna di quel regime e gli riversa addosso più fango di quanto potessero mai immaginare Khamenei e quella banda di accoliti che lo affianca e circonda.

Per seguirci su Facebook mettete il “mi piace” sulla pagina La Voce News o iscrivetevi al gruppo lavocenews.it. Le email del quotidiano: direttore@lavocenews.it o info@lavocenews.it. Grazie.