Violenta e uccide una bimba di 9 anni, fine carcerazione anticipata a prima di Natale

I genitori della piccola vittima del pedofilo giustamente infuriati ed esterefatti

Gianvito Pugliese

Personalmente, come legale sono nato penalista, sono convinto della somma civiltà del nostro ordinamento giuridico che attribuisce alla pena una funzione di recupero e riabilitazione del condannato, autore di un delitto. Sono più tiepido nei confronti di chi vorrebbe abolire l’ergastolo, che negando al condannato la speranza, ne aumenterebbe la pericolosità sociale e la controllabilità, anche se limitatamente all’ambiente carcerario.

Siamo nel 1997, allorché a Chester, villaggio popolare inglese ai confini del Galles, e più precisamente nella tenuta comunale di Blacon, fu ritrovato dopo un paio di mesi dalla scomparsa, il corpicino dilaniato della piccola Kayleigh Ward di nove anni, violentata ed uccisa da O’Shaughnessy, che incastrato da prove schiaccianti finì per confessare l’orrendo crimine. In copertina una foto del funerale della povera vittima, seguita dai genitori.

Il processo finì con una pena comminata di carcerazione per almeno trent’anni. Maurice Kay, il giudice di quel processo, pronunciando la sentenza di condanna, rivolto a O’Shaughnessy: “ È difficile immaginare qualcosa di più depravato, crudele e codardo di questo. Non esiste crimine più orribile dell’omicidio di un bambino. Quello che hai fatto a Kayleigh Ward è stato indicibile.”

Ora a distanza di ventisei anni O’Shaughnessy, sta per essere scarcerato. I genitori della vittima hanno appreso che sarà liberato prima di Natale.

I genitori della piccola Kayleigh, si sono infuriati, per la riduzione di pena che ritengono immotivata, e verso la quale proporranno ricorso. Loro, vittime insieme alla lorio creatura, l’ergastolo del dolore lo stanno scontando senza riduzioni di nessun genere.

Alla stampa hanno dichiarato: “Questo mostro sapeva cosa stava facendo. Siamo disturbati dal pensiero che possa ottenere la sua libertà. Sarà là fuori. A tutti i genitori, per favore, state attenti! “.

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