Il vento in faccia…
Interessante spettacolo al Piccolo Teatro di Bari tenuto martedì 14 alle 17,30
Gianvito Pugliese
Questa serata presentato l’11 novembre su questa testata e la successiva dedicata all’Ulivo sacro Graal della vita avevano un elemento comune. In entrambe spiccava la presenta e le letture di Biagio Loconte. Sarebbe stato motivo sufficiente per unificare le recensioni ma non mi è parso giusto farlo, perché ciascuna delle due ha offerto al pubblico spunti interessantissimi e fatti sconosciuti ai più, o talvolta dimenticati.
Andiamo subito al Piccolo Teatro di Bari, dove martedì 14 novembre, sulla carta alle 17,30, ma in realtà iniziato oltre un’ora dopo, si è svolta organizzata dalla Stargate -Universal Service AdV la serata “Il vento in faccia che ha visto protagonisti, con la Presidente della Stessa Stargate Mariella Ragnini de Sirianna, Nicola Pignataro, Biagio Loconte e la padrona di casa, Tina Tempesta.
Ha aperto la serata la Presidente Ragnini che ha parlato del significato della stessa serata destinata a raccogliere fondi di beneficienza e ci ha fatto dono di una chicca, il significato del logo della Stargate il cui vessillo ritroviamo nelle sedi dei maggiori enti pubblici e privati di beneficienza del mondo.
Poi la parola ad un Nicola Pignataro inedito. Nicola, messa da parte la sua verve comica, alla quale ha riservato in apertura della sua prestazione artistica un paio di battute, visibilmente commosso ha ricordato al pubblico, decisamente attento, la figura di Piripicchio il comico di strada residente a Bitonto che a Bari esercitava la sua professione, che permetteva a lui ed alla sua famiglia di sopravvivere. Pignataro è un grande comico della baresità, forse il più grande, certamente con Gianni Ciardo il più noto. Nel suo teatro Purgatorio da tantissimo tempo si è esibito quasi ogni fine settimana, trasformandolo in un vero e proprio tempio della baresità. Ma il Pignataro dell’altra sera al Piccolo Teatro di Bari era, come ho detto un Nicola inedito, visto raramente la cui carica d’umanità profonda è venuta fuori e si è svelata senza pudori superflui agli spettatori. Un grande Nicola Pignataro che non avevo mai visto prima e non credevo esistesse.
Inframmezzate dalla musica popolare di Maria De Pasquale e della sua chitarra, e dalle musiche da film interpretate dal sax di un sassofonista di strada, emozionatissimo, al suo debutto sul palcoscenico del Teatro fondato e diretto dall’indimenticabile Eugenio D’Attoma, le letture di Biagio Loconte. In entrambi i casi scelte di musiche gradevoli e soprattutto ben interpretate.
Poi Biagio Loconte, che non legge semplicemente, ma interpreta le letture con la professionalità di avere alle spalle una vita dedicata all’arte, il suo vero grande amore, ha letteralmente rapito il pubblico con la sua voce che ricorda le melodie di un canto antico e la musicalità dei liuti, abbinata ad una mimica facciale che dice quasi più delle parole.
In chiusura la padrona di casa Tina Tempesta, una vita dedicata alla prosa, e condivisa con Eugenio D’Attoma, ci ha raccontato della sua vita e delle sue tappe artistiche, che sono poi la medesima cosa. Da quando ragazzina andò a lavorare come allieva sartina, il che le diede l’occasione di accostarsi al Teatro, ai successi di un’attrice matura alle prese con i personaggi più complessi del repertorio del Teatro italiano.
Una serata che avrebbe meritato un pubblico più numeroso, ma a cui i presenti hanno tributato applausi a scena aperta decretandone un meritato successo.
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