Teresa Lomastro
Per Giulia
Gianvit
Per Giulia
Teresa Lomastro
Teresa Lomastro, poeta sensibile, capace di cogliere nei fatti, negli avvenimenti, in una immagine, significati reconditi ed assolutamente invisibili ai più, ancora una volta non si smentisce.
Questa poesia credo sia la più alta rappresentazione possibile di una contrapposizione estrema, che può essere la recondita causa del crimine consumato.
Giulia, innamorata di un amore, che amore non è, dolce come le carezze, di una ingenuità meravigliosa, come quella di una bambina, che si porta con se quei sogni irrealizzati, ed il suo carnefice, il mostro che con un sol gesto ha strappato tutte quelle rare bellezze, forse incapace di coglierle, ma forse peggio. talmente abbietto da volerle spegnere a ciò che il mondo, senza Giulia, sia peggiore ed a misura della bestia immonda.
Ho letto molto di ciò che è scritto e detto in questi giorni su Giulia, non ho letto e visto tutto, “ad impossibilia nemo tenetur” (ndr. a fare le cose impossibili nessuno è tenuto) dicevano i saggi nostri padri latini. Non ho trovato nulla che possa essere in qualche modo accostato alla poesia di Teresa Lomastro, che scava nell’animo umano e gli da quella consistenza e tangibilità che non gli appartengono per natura. Ce li rende comprensibili, di facile lettura. Davvero un lavoro straordinario ed un risultato poetico eccellente.
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