Il tarallo dell’Immacolata a Gravina: tradizione, devozione e sapori che uniscono

La festa dell’8 dicembre si veste dei profumi avvolgenti del “Tarallo”, simbolo di devozione e convivialità a Gravina in Puglia.

Dalla Tavola di Z’Rocc

Se le case e le città della Puglia si stanno già preparando per accogliere le festività natalizie con addobbi, luminarie e mercatini, a Gravina in Puglia c’è qualcosa di unico che arricchisce l’atmosfera: il “Tarallo dell’Immacolata”. Questa prelibatezza, tramandata di generazione in generazione, è un vero e proprio tesoro gastronomico che, con ingredienti semplici ma genuini, conquista il palato di chiunque lo assapori.

Nei panifici locali del comune murgiano, l’attesa è palpabile mentre si preparano a sfornare l’immancabile Tarallo dell’Immacolata, una tradizione consolidata in occasione della festa religiosa dell’8 dicembre. Composto con pasta di pane e semi di finocchio, questo prodotto rappresenta non solo un capolavoro culinario ma anche un simbolo identificativo del territorio.

La peculiarità del Tarallo dell’Immacolata risiede nella sua forma a corona, un omaggio profondo alla Vergine Maria. Contrariamente a quanto suggerisce il nome, questo delizioso pane viene consumato nella vigilia dell’8 dicembre, il 7 dicembre, diventando un elemento essenziale della tradizione gravinese.

Ricetta originale del Tarallo dell’Immacolata Gravinese:

Ingredienti:

  • 800 grammi di farina di grano duro
  • 250 grammi di farina 00
  • 0,64 ml di liquore all’anice (circa 0,50 grammi)
  • 1 cucchiaio di sale
  • 1 panetto di lievito di birra
  • Semi di finocchietto (quanto basta)

Istruzioni:

  1. In una ciotola capiente, mescolare la farina di grano duro e la farina 00.
  2. Aggiungere il liquore all’anice, il sale e il lievito di birra sbriciolato.
  3. Incorporare gradualmente acqua calda e impastare fino a ottenere una consistenza omogenea.
  4. Aggiungere i semi di finocchietto e continuare a impastare.
  5. Coprire la pasta con un panno e lasciarla lievitare per un’ora.
  6. Dopo la lievitazione, formare dei taralli (ciambelle) di circa 300 grammi ciascuno.
  7. Infornare i taralli a temperatura massima per circa un’ora, regolandovi in base al forno e alla dimensione dei taralli. Devono risultare morbidi, come il pane.
  8. Con le dosi indicate, si otterranno quattro taralli grandi.

La tradizione culinaria della vigilia dell’Immacolata si completa con una cena ricca e gustosa, che include piatti tipici come gli spaghetti alla “San Giuannìdde” o tagliatelle fatte in casa con rape, aglio, olio e peperoncino. La serata si conclude con giochi tradizionali come la tombola, aggiungendo un tocco di divertimento alla festa.

Oltre a essere un capolavoro da gustare nella sua forma originale, il Tarallo dell’Immacolata di Gravina può diventare protagonista di un’esperienza gastronomica straordinaria, abbinato alla mortadella e al pregiato Pallone di Gravina. Questo formaggio stagionato, autentico simbolo della tradizione casearia gravinese che ha radici addirittura nel neolitico, aggiunge un tocco di sapore unico a questa deliziosa combinazione.

Abbinamento:

  1. Tarallo dell’Immacolata: La consistenza morbida del Tarallo, con il suo caratteristico aroma di finocchietto selvatico, si sposa perfettamente con la morbidezza del Pallone di Gravina.
  2. Mortadella: La morbidezza e il sapore delicato della mortadella aggiungono un elemento equilibrato a questa combinazione. La sua texture cremosa si amalgama bene con la consistenza del Tarallo.
  3. Pallone di Gravina: Il formaggio stagionato detto “Pallone di Gravina, con il suo gusto ricco e deciso, completa l’esperienza sensoriale, conferendo un tocco di intensità a questo tris gastronomico.
  4. Verdeca di Gravina: Vino di antica tradizione Gravinese.

Presentazione: Il risultato sarà un mix di sapori e consistenze unico, capace di deliziare il palato. Gustate questo tris gastronomico con un buon bicchiere di verdeca o prosecco per esaltare ulteriormente l’esperienza.

Questa suggestiva combinazione, rappresenta non solo una delizia per il palato ma anche un omaggio alle tradizioni gastronomiche radicate nel territorio gravinese. Che sia in famiglia o tra amici, l’abbinamento del Tarallo dell’Immacolata con mortadella e Pallone di Gravina diventa un momento di convivialità e autentica gioia culinaria.

In conclusione, il Tarallo dell’Immacolata a Gravina in Puglia non è solo un pane, ma un simbolo di devozione, tradizione e unione familiare. In questa vigilia, il profumo avvolgente del Tarallo si mescola con l’atmosfera festosa, augurando a tutti una buona vigilia dell’Immacolata e un Natale colmo di gioia e serenità, sotto lo sguardo benevolo della Madonna. Buon Appetito!

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