La tragedia di Caterina Giovinazzo
Un errore fatale che ha portato alla morte di un’anziana il giorno di Natale
Rocco Michele Renna
Un’ombra si è abbattuta sulla festa di Natale della famiglia Giovinazzo, quando Caterina, una donna di 88 anni residente a Camporosso (Imperia), è deceduta in ospedale la vigilia di Natale. La causa della sua morte? Una bolletta dell’acqua da capogiro, un errore che ha scatenato una serie di eventi tragici.
La bolletta, emessa dalla società che gestisce il servizio idrico, l’Iren Natale, ha segnato la cifra incredibile di 15.339 euro. Un ammontare sproporzionato e ingiustificato, che ha avuto conseguenze irreversibili sulla vita di Caterina.
La storia si fa ancor più tragica quando si scopre che l’errore era noto e ammesso dalla stessa società. La famiglia di Caterina ora chiede giustizia e chiarezza su questo episodio, che ha portato alla morte di un essere caro in circostanze scioccanti.
La vicenda ha avuto inizio quando la nuora di Caterina le ha letto i dati della bolletta relativa al periodo agosto-ottobre. La somma esorbitante ha immediatamente suscitato sgomento e preoccupazione nella donna anziana, che pochi istanti dopo ha avvertito un malore.
Non si può non condannare con fermezza l’incapacità e l’inescusabile errore commesso dalla società Iren Natale, che ha inflitto a una persona vulnerabile un tale livello di stress e angoscia da causarne la morte. L’errore non è solo amministrativo ma si trasforma in una tragedia umana che getta un’ombra indelebile sulla stagione delle festività.
È essenziale che vengano adottate misure immediate per evitare che episodi simili accadano in futuro. La società deve essere ritenuta responsabile per il suo grave errore e deve implementare controlli più rigorosi per garantire la sicurezza e il benessere dei suoi utenti.
La morte di Caterina Giovinazzo è una testimonianza tragica degli impatti devastanti che possono derivare da errori amministrativi. È giunto il momento di riflettere seriamente sulla necessità di riforme e migliorie nel sistema per evitare che vite umane siano sacrificate a causa di disattenzioni e negligenze. La giustizia per Caterina e la sua famiglia deve essere una priorità, affinché la sua morte non sia stata vana e che situazioni simili possano essere debellate ed evitate in futuro.
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