Il caffè con il lettore

Tweet sulla manovra, bufera sul giudice della Corte dei conti

Gianvito Pugliese

Gentilissime/i ospiti del caffè, mentre assaporate la bevanda preferita e gustate il cornetto migliore della Città, inizio a parlarvi dell’argomento del giorno che mi è stato suggerito da un articolo di Michele De Marzo appena pubblicato.

Il Sole 24 Ore pubblica un tweet di un giudice della Corte dei conti critico sulla manovra economica del Governo e si riaccende la caccia ai magistrati non compiacenti. Sul profilo X di Marcello Degni, consigliere della Corte dei conti, è apparso: “Occasione persa. C’erano le condizioni per l’ostruzionismo e l’esercizio provvisorio. Potevamo farli sbavare di rabbia sulla cosiddetta manovra blindata e gli abbiamo invece fatto recitare Marinetti. @ellyesse @marioricciard18“.

Violente le reazioni della maggioranza, che ha imposto al Parlamento una manovra blindata che abbiamo appena definito di macelleria sociale. Le proteste della maggioranza hanno reso necessario per la Corte dei conti diffondere una nota in cui cui “si prendono le distanze da quanto scritto dal magistrato contabile e si annunciano “valutazioni di competenza” nella prossima Adunanza del Consiglio di presidenza”.

Infatti, dall’Ufficio Stampa della Corte dei Conti: “In merito a talune dichiarazioni rese da un magistrato – espresse su social media al di fuori di canali istituzionali e che non rappresentano in alcun modo posizioni dell’Istituto – la questione verrà esaminata in via di urgenza nella prossima adunanza del Consiglio di presidenza per le valutazioni di competenza”.

Lucio Malan, presidente dei senatori di Fratelli d’Italia, logorroico secondo copione: “È inquietante che Marcello Degni, titolare del delicato ruolo di Consigliere della Corte dei Conti, prenda posizioni estreme palesemente contrarie agli interessi dell’Italia, al punto che nessuno in Parlamento ha osato sostenerle. Degni, che è anche docente universitario e direttore di un master di Pubblica Amministrazione, ha infatti pubblicato su X un messaggio in cui recrimina che ’potevamo farli sbavare di rabbia’ portando l’Italia all’esercizio provvisorio, cosa che avrebbe privato gli italiani dei benefici portati da questa legge di bilancio, e avrebbe fatto gravi danni ai conti dello Stato facendo inevitabilmente salire gli interessi da pagare sulle nuove collocazioni dei titoli del nostro debito”

Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, capigruppo di Camera e Senato della Lega: “Marcello Degni è un Consigliere della Corte dei Conti super partes o un facinoroso esponente del Pd che auspica l’esercizio provvisorio per far schiumare di rabbia la maggioranza che invece ha lavorato nell’interesse del Paese? A giudicare da quanto emerso dai media, Degni preferisce mettere in ginocchio l’Italia pur di fare becera opposizione a questo governo. Complimenti. Chiediamo le sue immediate dimissioni e una chiara presa di distanza da parte del Pd“. Da osservare, con molta preoccupazione e disagio, che la coppia Molinari – Romeo, chiedendo al solo Dd di “prendere le distanze” implicitamente denunzia accordi sotto banco tra governo e tutta l’opposizione diversa dallo stesso Pd, che non avrebbe interesse a fermare la manovra definita da tanti, noi compresi, macelleria sociale.

Per Forza Italia parla Maurizio Gasparri, Capogruppo del partito azienda berlusconiano al Senato: “Attendo senza fretta eccessiva, ma nel giro di un quarto d’ora, la immediata smentita del Presidente della Corte dei Conti. Perché non posso immaginare che un delirio di questo genere possa essere vero. Che dicono le massime Istituzioni della Repubblica, peraltro, di questa vicenda? Non meriterebbe una lettera pubblica anche questa esternazione, se fosse, come non mi auguro, autentica?”.

La mancata risposta delle opposizioni, ripeto, la trovo davvero inquietante e preoccupante. Le poche proteste per una manovra con emendamenti impediti che mina alle fondamenta il Potere legislativo, trasformando il Parlamento in notaio dei desiderata del duo Meloni – Giorgetti, danno parecchio da pensare.

Contentini anche a gran parte dell’opposizione per far scivolare liscia come sull’olio questa pessima manovra. Come la si può definire nell’interesse del Paese una mera macelleria sociale, che contiene  misure sapientemente nascoste ai cittadini, dai politici stessi e dai giornalisti, ma che su di essi si abbattono ancora una volta picconando il patto sociale tra stato e cittadini.

Solo alcuni esempi appena accennati nell’appena citato articolo del nostro quotidiano a firma Michele De Marzo. “La legge di bilancio 2024 prevede un nuovo ingente stanziamento per la difesa nei prossimi tre anni. Il governo ha stanziato 4,5 miliardi in più alla difesa per armi ed esercito ma nello stesso tempo riduce il welfare. Raddoppia l’iva sui prodotto per l’infanzia, sarà ancora più difficile andare in pensione se non a quota 103″,

La questione vera è che Degni scoperchia un vaso più fetido della cloaca massima e lo fa in splendida solitudine quando tutto il potere sia politico che mediatico sembra essere stato messo a tacere.

Attendo, con estremo interesse la reazione dei sindacati confederati. A dirla tutta almeno due su tre dovrebbero essere durissimi in proposito, al terzo va tutto bene ciò che viene da Palazzo Chigi. Reagiranno almeno loro o fanno parte del silenziatore di massa attivato, molto efficacemente, dal destra centro?

Non ho difficoltà a riconoscere come eccessive e fuori luogo alcune espressioni usate imprudentemente, a dir poco, dal giudice Degni, ma nel merito trovo la sua voce che urla nel deserto estremamente meritoria.

Questa manovra è pessima e le chiacchiere non bastano a cambiare le carte in tavola, anche se, oramai il gioco truffaldino delle tre carte è ordinaria amministrazione.

A domani, sperando insieme a Voi in notizie migliori.

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