Venti di guerra sempre più impetuosi nel Mar Rosso
La dichiarazione congiunta di 12 paesi occidentali denuncia attacchi illegali nel Mar Rosso, sollevando preoccupazioni di un’escalation del conflitto in Medio Oriente, mentre Putin osserva con interesse strategico.
Rocco Michele Renna
Nel nostro precedente articolo: Tensione nel mar rosso: gli Stati Uniti fronteggiano attacchi Houthi , abbiamo evidenziato le crescenti tensioni nel Mar Rosso, ma sembra che la situazione stia prendendo una pericolosa direzione verso un conflitto più ampio. I governi di dodici Paesi, tra cui USA, Italia, Germania e Regno Unito, hanno emesso una dichiarazione congiunta che getta una luce sinistra sulla situazione attuale.
Riceviamo e pubblichiamo la dichiarazione congiunta dei governi USA, Australia, Bahrain, Belgio, Canada, Danimarca, Germania, Italia, Giappone, Olanda, Nuova Zelanda e UK:
“Riconoscendo l’ampio consenso espresso da 44 Paesi in tutto il mondo il 19 dicembre 2023, nonché nella dichiarazione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite del 1° dicembre 2023, che condanna gli attacchi #Houthi sostenuti dall’#Iran contro le navi commerciali nel passaggio del Mar Rosso, e alla luce degli attacchi in corso, tra cui una significativa escalation durante l’ultima settimana contro navi commerciali, con missili, piccole imbarcazioni e tentativi di dirottamento:
Con la presente ribadiamo quanto segue e mettiamo in guardia gli Houthi da ulteriori attacchi:
Gli attacchi Houthi in corso nel Mar Rosso sono illegali, inaccettabili e profondamente destabilizzanti. Non esiste alcuna giustificazione legale per i danni intenzionali alle navi civili e militari. Gli attacchi alle navi, comprese le navi commerciali, da parte di droni, piccole imbarcazioni e missili, compreso il primo utilizzo di missili balistici antinave contro tali navi, rappresentano una minaccia diretta alla libertà di navigazione che è la pietra angolare del commercio mondiale in uno dei corsi d’acqua critici del mondo.
Questi attacchi minacciano vite innocenti in tutto il mondo e rappresentano un problema internazionale significativo che richiede un’azione collettiva. Quasi il 15% del commercio marittimo globale passa attraverso il Mar Rosso, compreso l’8% del commercio globale di cereali, il 12% del commercio marittimo di petrolio e l’8% del commercio globale di gas naturale liquefatto. Le compagnie di navigazione internazionali continuano a far transitare le loro navi attorno al Capo di Buona Speranza, aggiungendo costi significativi e settimane di ritardo nella consegna delle merci, mettendo infine a repentaglio la circolazione di cibo, carburante e aiuti umanitari fondamentali in tutto il mondo.
Il nostro messaggio sia chiaro adesso: chiediamo la fine immediata di questi attacchi illegali e il rilascio delle navi e degli equipaggi illegalmente detenuti. Gli Houthi ne subiranno le conseguenze se continueranno a minacciare vite umane, l’economia globale e il libero flusso del commercio nelle vie navigabili critiche della regione. Rimaniamo impegnati a favore di un ordine internazionale basato su regole e siamo determinati a ritenere i malintenzionati responsabili di sequestri e attacchi illegali“.
La dichiarazione, pubblicata come risposta agli attacchi sostenuti dagli Houthi, ha sollevato gravi preoccupazioni sulla libertà di navigazione e sul commercio mondiale. Gli attacchi, che includono l’utilizzo di droni, piccole imbarcazioni e persino missili balistici antinave, sono stati condannati come illegali, inaccettabili e profondamente destabilizzanti. La coalizione accusa gli Houthi, sostenuti dall’Iran, di minacciare la sicurezza delle navi commerciali nel Mar Rosso, mettendo in pericolo la vita di civili innocenti e minando l’economia globale.
Tuttavia, dietro le quinte, c’è il timore che questa tensione nel Mar Rosso possa sfociare in un conflitto più ampio in Medio Oriente. La Russia, guidata dal presidente Putin, potrebbe vedere queste turbolenze come un’opportunità per avanzare ulteriormente la sua agenda in altre regioni, come evidenziato dall’attenzione strategica con cui osserva gli sviluppi.
In conclusione, la comunità internazionale si trova a una svolta critica, con la necessità di affrontare con decisione la minaccia nel Mar Rosso, evitando nel contempo di scivolare in un conflitto più ampio che potrebbe avere conseguenze devastanti per la stabilità globale.
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