La tragedia di Kfir e Ariel, vittime inconsapevoli della guerra

Stupida guerra, vite innocenti: l’appello per la pace in Medio Oriente anche come regalo della befana

Rocco Michele Renna

Ieri ha segnato il doloroso anniversario del compleanno del piccolo Kfir, avrebbe compiuto un anno di vita.

Ma l’orrore ha colpito la famiglia Bibas, quando i loro due piccoli, Kfir e Ariel, furono rapiti il 7 ottobre dell’anno scorso e deportati a Gaza con i loro genitori. La situazione è drammatica, con Hamas che ha diffuso un angosciante video in cui il padre, in diretta, apprende della presunta morte della moglie e dei due bambini. Al momento, non ci sono conferme sulla loro sorte, ma la disperazione e la sofferenza persistono.

Le immagini del rapimento, riprese dai terroristi, mostrano la madre, Shir, che tiene stretti i suoi bambini dai capelli rossi, cercando di proteggerli con una coperta. Questo non è solo un dramma familiare, ma simboleggia la sofferenza di tanti bambini intrappolati nella follia della guerra.

In questo contesto, emerge l’assurdità di un conflitto che sembra alimentato da ragioni politiche e ideologiche anziché dalla volontà di preservare la vita e la felicità di innocenti. Palestinesi che desiderano solo la loro terra e israeliani che aspirano a vivere in pace sono costretti a confrontarsi dai signori della guerra, mentre il mondo osserva impotente.

La recente normalizzazione dei rapporti tra Israele e l’Arabia Saudita, sancita dagli Accordi di Abramo, aveva aperto la strada a un futuro in cui uno stato palestinese libero e indipendente poteva esistere. Tuttavia, la presunta interferenza dell’Iran, sostenitore di Hamas e Hezbollah, ha portato a un’escalation di tensioni, sfociando in attacchi delle due fazioni contro Israele.

È cruciale ricordare che ogni scusa per la guerra, ogni motivazione basata su presunti divini decreti, porta solo a tragedie umane evitabili. Nella metafora della famiglia, ogni genitore desidera vedere i propri figli felici e al sicuro, non coinvolti in conflitti senza senso solo perchè sono divisi dal modo di rispettare il genitore o dal modo di chiamarlo.

L’appello per la pace in Medio Oriente è urgente e necessario. Gli innocenti, già provati da troppi anni di conflitti, meritano, più che una tregua, la Pace.

Quest’anno, prendiamo il messaggio di pace della Befana, festa celebrata in molte parti del mondo, come regalo ai bambini, affinché possano crescere in un mondo libero dal terrore e dalla violenza. La speranza è che questa guerra insensata giunga presto alla sua fine, affinché le persone possano ricominciare a vivere senza la paura quotidiana e le atrocità che, purtroppo, spesso accompagnano la guerra. Non dobbiamo dimenticare che la sofferenza si diffonde in molte parti del mondo, dalla Russia all’Ucraina, all’Africa, e richiede un impegno globale per porre fine a queste tragedie umane.

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