Ferragni: “Dubbi su bambola? Ricavi donati a no profit”!
La TBS Crew Srl difende le vendite della “Chiara Ferragni Doll by Trudi,” ma i dubbi sulle donazioni sorgono spontanei
Rocco Michele Renna
Chiara Ferragni, icona dell’influencer marketing, si trova nuovamente sotto i riflettori, stavolta con dubbi sulla trasparenza delle donazioni legate alla vendita della sua bambola in edizione limitata, creata in collaborazione con Trudi per sostenere la lotta contro il cyberbullismo. Sull’imprenditrice incombe l’accusa di trarre profitto da un’iniziativa apparentemente benefica.
La TBS Crew Srl, società controllata da Chiara Ferragni, ha emesso una nota ufficiale in risposta alle speculazioni. Secondo la dichiarazione, i ricavi provenienti dalla vendita della bambola sono stati devoluti all’associazione Stomp Out Bullying nel luglio del 2019, in conformità con quanto precedentemente comunicato attraverso i canali ufficiali di Ferragni e della sua azienda.
La TBS Crew Srl specifica che i ricavi donati riguardano esclusivamente le vendite effettuate tramite il canale e-commerce diretto, inoltre precisa che i ricavi derivanti dalle vendite di tale bambola, avvenute tramite l’e-commerce , “sono al netto delle commissioni di vendita pagate da TBS al provider esterno che gestiva la piattaforma e-commerce “The Blonde Salad“, escludendo altri canali gestiti da terzi. Una precisazione che, dovrebbe dissipare i dubbi, ma lascia spazio a interpretazioni fuorvianti, che a questo punto sembrano evidentemente ispirate a malafede e voglia di colpire una persona di successo politicamente, non allineata e coperta.
Tuttavia, le voci critiche si sono fatte sentire, alimentate dal background della società. The Blonde Salad, il brand di moda e stato fondato da Chiara Ferragni nel 2009 (insieme a Riccardo Pozzoli) come blog di moda con l’idea di sfruttare, in un primo momento, la notorietà della Ferragni. Attualmente è gestito da Triboo Digitale S.r.l., una società del gruppo Triboo. La gestione da parte di terzi dovrebbe sollevare dalle domande sulla trasparenza delle operazioni finanziarie e delle donazioni.
La “Chiara Ferragni Doll by Trudi,” presentata nel 2019 come una risposta tangibile alla lotta contro il cyberbullismo, ha suscitato interesse con i suoi “occhioni azzurri, capelli biondissimi, biker di pelle e completo in Vichy.”
La dichiarazione rilasciata dalla TBS Crew Srl ha cercato di ristabilire la reputazione di Ferragni e di assicurare che l’impegno a favore di Stomp Out Bullying sia stato rispettato. Tuttavia, considerando gli scandali passati che hanno coinvolto personaggi pubblici nel mondo della beneficenza, la fiducia del pubblico potrebbe essere a rischio.
La vicenda solleva il dibattito sulla necessità di una maggiore trasparenza nelle operazioni di beneficenza legate a personaggi pubblici e aziende, onde evitare sospetti e garantire la genuinità di tali iniziative. Resta da vedere come questa controversia influenzerà la percezione del pubblico nei confronti di Chiara Ferragni e delle sue future iniziative di beneficenza.
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