Strategie di normalizzazione della politica monetaria della BCE
La sequenza di tagli della BCE secondo Philip R. Lane, l’intervista al capo economista della BCE sull’inflazione, tassi di interesse e la Via graduale alla normalizzazione
Rocco Michele Renna
Negli ultimi mesi, l’andamento dell’inflazione ha tenuto banco nelle discussioni economiche, e secondo Philip R. Lane, capo economista e membro del Comitato esecutivo della Banca Centrale Europea (BCE), la strada verso la normalizzazione della politica monetaria sarà una sequenza graduale di tagli ai tassi di interesse.
In un’intervista al ‘Corriere della Sera’, Lane sottolinea che, nonostante i progressi registrati sull’inflazione, il recente aumento dei tassi di settembre è stato un elemento assicurativo. Tuttavia, egli tiene a precisare che l’entità e il tempismo dell’aggiustamento dei tassi verso una posizione di politica monetaria più neutrale saranno attentamente valutati.
“I progressi nell’allentamento dell’inflazione di fondo sono benvenuti“, dichiara Lane, ma avverte delle tendenze contrastanti nell’inflazione dei servizi e di salari ancora in crescita al di sopra di ogni tasso di equilibrio a lungo termine.
Il capo economista riconosce che la normalizzazione dei tassi di interesse sarà giustificata solo se l’inflazione si attesta al 2%, contribuendo così a ridurre i costi del debito pubblico. Tuttavia, Lane avverte sul rischio di normalizzare troppo rapidamente, citando la storia delle ondate di inflazione successive a una normalizzazione affrettata.
“Non vogliamo stringere troppo e mantenere i tassi troppo alti per troppo tempo“, afferma Lane. “Ma, allo stesso modo, è importante non allontanarsi troppo presto dalla posizione di attesa in cui ci troviamo da settembre.” Sottolinea l’importanza di prendersi il tempo necessario e di avere indicazioni sufficienti prima di passare alla fase successiva.
La discussione sulla transizione dalla posizione attuale alla normalizzazione attiva dei tassi è considerata prematura da Lane, sottolineando che non ci sono ancora evidenze sufficienti per supportare un cambiamento repentino. “Una falsa speranza, una revisione troppo rapida, può essere autolesionista“, conclude il capo economista, indicando l’importanza di una strategia ponderata e graduale nel percorso verso una politica monetaria normalizzata.
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