Rivolta nelle carceri italiane
La goccia che ha fatto traboccare il vaso in carceri sovraffollate, dove detenuti e guardie penitenziarie sono tutti alla disperazione, sono le nuove restrizione nelle visite per tutelare dal contagio.
La Redazione
Era prevedibile. Le carceri sono talmente sovraffollate che gli arresti domiciliari sono ormai la regola, nonostante sia noto a tutti quanto poco incidano sia come pena che come rieducazione del detenuto. In queste condizioni sono disumane le condizioni dei detenuti, ma anche le guardie carcerarie non sono assolutamente numericamente proporzionate al numero dei detenuti da controllare. Ma l’edilizia carceraria non segna significativi progressi, anzi.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso ed ha provocato la rivolta in 27 carceri italiane sono state le nuove norme introdotte sulle visite parentali per prevenire la diffusione del coronavirus. Dall’interno la rivolta è esplosa, appoggiata all’esterno da parenti dei detenuti e qualche sparuto gruppo di anarchici.
A Modena il caso più grave dove si sono verificati 6 morti, che sembrano in maggioranza provocate da overdosi. A Foggia, ma ne riferiamo a parte nella cronaca regionale, un gran numero di evasi.