Matteo Renzi: “Basta con gli amichetti, solo sorelle e cognati”

Pubblichiamo e commentiamo, uno alla volta ovviamente, due interessanti editoriali di Matteo Renzi su Il Riformista, quotidiano che dirige

Gianvito Pugliese

A Renzi credo non piacerà, ma la mia opinione è che se il senatore nato a Firenze ma cresciuto a Rignano sull’Arno, dopo quel noto disastroso referendum oltre a dimettersi da Primo Ministro e Segretario del Pd, avesse effettivamente lasciato la “politica attiva” come promesso avrebbe fatto cosa migliore. Non è uno spettacolo edificante vedere l’ex segretario del Pd, che aveva portato al 40% ed oltre, guidare Italia Viva, un suo partitello sempre in affanno per tenere stretto un misero tre per cento, costretto alle alleanze più assurde ed innaturali (vedi Calenda ed Azione) per superare la soglia di sbarramento del 4%.

Allorché si è dedicato seriamente al giornalismo, accettando la direzione del quotidiano Il Riformista, ho visto finalmente la sua non comune vena ironica valorizzata come meritava. Certo Renzi ironizzava a Palazzo Madama in tutti i suoi interventi, o quasi, lo spirito del toscano si affacciava prepotentemente. Ma era un’ironia che. in bocca ad un politico, suonava falsa come una campana di terracotta. L’editoriale che esamino oggi “Basta con gli amichetti, solo sorelle e cognati” è da un autentico manuale dell’ironia.

Giorgia Meloni è tornata a tuonare in televisione, ospite della scomoda tribuna di Nicola Porro. Scomoda, ora non esageriamo. Ospite di Porro, dai, su Mediaset. E ha tuonato alla grande parlando di tutto con la consueta logica gne gneLe chiedono conto dei 20 miliardi di euro di privatizzazioni? E lei dice: lo ha fatto prima la sinistra. Diciamolo, lo abbiamo detto tutti, almeno una volta. “Signora Maestra, lui mi ha picchiato” e di rimando: “Lo ha fatto prima lui.” Lo abbiamo fatto tutti, detto tutti, pensato tutti. Solo che eravamo all’asilo, non a Palazzo Chigi.

E già parlare di scomoda tribuna ospite di un giornalista come Porro...dai la racconta già lunga su un articolo che non ti puoi perdere, salvo essere un bacchettone fascista, pena privarti di risate a gogò. Ricordate l’aforisma si Charlie Chaplin sul sorriso? E prosegue

Ma torniamo all’incalzante intervista di Porro. Incalzante, ora non esageriamo. Intervista dai. A un certo punto Giorgia Meloni se ne esce con una frase geniale. Suona così: “Il mio è il Governo del merito. Basta con l’amichettismo”. E giù un commento da manuale “Fantastico. Giorgia Meloni che dice che lei è per il merito. Ecco perché ha messo la sorella alla guida del partito e il cognato alla guida della delegazione al Governo. Per meriti acquisiti sul campo, s’intende. Basta con l’amichettismo, è tempo di sorelle e cognati.  Non pago affonda, stile Cirano de Bergerac: “Del resto lo avevano detto: Dio, Patria e Famiglia. Non avevano specificato che la famiglia era la loro, ma il concetto era chiaro, dai. È il Governo del merito perché Arianna Meloni è una grande leader. Una che riesce a sostenere: “Da quando c’è mia sorella l’Italia è rispettata in Europa, non come prima” ignorando che prima c’era Draghi e che questa frase arriva dopo che abbiamo preso cenciate sul Mes, sull’Expo, sulla Bei, sull’Autorità antiriciclaggio, sul Tribunale dei brevetti, beh, una così il posto se lo è meritato tutto. Anche perché lo ha detto senza ridere e senza prendere fiato: bravissima”.

E non molla sul parentume: “Suo marito, il cognato in capo, Francesco Lollobrigida è un fuoriclasse. Ferma treni dell’Alta Velocità anche in stazioni che non hanno mai visto fermare un Frecciarossa, perché è giusto dare possibilità anche alle stazioni di serie B, basta col settarismo della sinistra. Moltiplica i soldi per i suoi collaboratori perché lui è generoso, non solo bravo: tanto paga lo Stato. E poi riesce ad aumentare le tasse agli agricoltori: avevamo abbassato le tasse alle imprese agricole per oltre un miliardo. Lui ha rimesso l’IRPEF così che gli agricoltori pagheranno 250 milioni di euro in più. Ma nel giorno della protesta anziché spiegare perché ha permesso di aumentare le tasse si inventa la legge Igino Massari. E parla di pasticceri anziché dei suoi pasticci...Ci vuole grande capacità politica per riuscire a cambiare gioco in questo mondo. Capacità politica, ora non esageriamo. Faccia di bronzo, dai. Che sia chiaro. Adesso al Governo c’è Giorgia Meloni. Nessun amichetto sarà più messo in prima fila. Solo parenti.

Più che una critica un appunto, si è perso Arianna Meloni che sull’episodio Freccia Rossa commenta: “Sono orgogliosa di mio marito, lui andava a lavorare“. Ogni volta che va a lavorare interrompe un pubblico servizio, ergo commette il reato previsto dall’art. 340 del codice penale? Meglio se resta a casa allora a giocare a calcetto virtuale.

Conclusione da fuochi artificiali della Festa del Santo protettore, con il gran botto finale: “E il caposcorta di Del Mastro lo hanno mandato a casa per questo, no? Perché era un amichetto del sottosegretario? Mandato a casa, ora non esageriamo. Basta con l’amichettismo! Adesso è il tempo del merito, è il tempo della famiglia“.

Ripeto un ironia da manuale: attacca il potere, ne coglie le debolezze e le fragilità, le esalta e le colpisce con un autentico fendente che non ammette replica o difesa alcuna. “E’ giunto al fin della licenza io tocco”!

Peccato, caro Matteo che non ti dedichi al giornale a tempo pieno; la stoffa ce l’hai, ma forse deve andare così, solo nell’eccletticità dei tuoi impegni mantieni viva quella preziosa ironia.

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