Blocco Orban: impasse UE sugli aiuti all’ucraina e la revisione del Qfp

L’Ungheria di Viktor Orban ostacola la crucialità degli aiuti finanziari all’Ucraina, mettendo in pericolo la revisione del Quadro finanziario pluriennale dell’Unione europea

Rocco Michele Renna

L’Unione Europea si trova di fronte a un serio ostacolo nella sua decisione di fornire sostegno finanziario all’Ucraina, poiché il primo ministro ungherese Viktor Orban blocca l’accordo tra i leader europei sulla revisione del Quadro finanziario pluriennale 2021-27 dell’Unione europea (Qfp o Mff). L’impasse è particolarmente critica considerando che il principale punto di discussione riguarda gli aiuti all’Ucraina, ammontanti a 50 miliardi di euro (33 miliardi di prestiti e 17 miliardi di sovvenzioni a fondo perduto), fondamentali per la sua situazione in una guerra difensiva contro la Russia.

Il Consiglio Europeo straordinario, convocato per risolvere la situazione, si svolgerà domani a Bruxelles. Tuttavia, la sfida risiede nel fatto che l’approvazione richiede l’unanimità dei 27 membri dell’UE, e Orban mantiene la sua opposizione, rappresentando così un ostacolo significativo. A differenza di situazioni precedenti, questa volta non sarà sufficiente che Orban si allontani temporaneamente dalla sala, poiché la questione è ora di natura giuridica.

Il problema è urgente poiché l’Ucraina rischia di entrare in default senza il necessario sostegno finanziario entro marzo. Il tempo stringe, e l’UE deve trovare una soluzione per garantire che gli aiuti all’Ucraina possano essere forniti tempestivamente.

Il documento prevede una dotazione finanziaria aggiuntiva di 64,6 miliardi di euro, di cui 50 miliardi sono destinati allo strumento per l’Ucraina. Tuttavia, le richieste dell’Ungheria, in particolare riguardo all’approvazione annuale del bilancio, stanno complicando ulteriormente la situazione. La possibilità di bloccare il bilancio ogni anno, se non si raggiunge un accordo, è stata respinta dagli altri Paesi membri, evidenziando le divergenze all’interno dell’UE.

Mentre i negoziati si intensificano, l’incertezza persiste sul raggiungimento di un accordo a 27. La mancanza di un consenso potrebbe ripercuotersi negativamente, portando a una situazione simile a quella del febbraio 2020, quando un Consiglio Europeo fallì nel concordare l’Mff 2021-27.

Inoltre, la pubblicazione di un documento che prevede conseguenze economiche negative per l’Ungheria in caso di mancato accordo non sembra aver contribuito a sbloccare la situazione. La necessità di trovare soluzioni sia tecniche che politiche per superare l’impasse diventa cruciale per evitare una crisi finanziaria in Ucraina e garantire la stabilità nell’UE.

Il Consiglio Europeo straordinario cercherà di affrontare anche altre questioni cruciali, come gli aiuti militari all’Ucraina e le discussioni sul Medio Oriente. La sfida rimane grande, e solo il tempo dirà se i leader europei riusciranno a superare l’ostacolo Orban e a garantire gli indispensabili aiuti all’Ucraina.

Ma in realtà il rimedio c’è e lo abbiamo già indicato ed è l’articolo 7 del Trattato europeo che consente la sospensione di un Paese dal Consiglio europeo.

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