Oggi vongole!

L’Italia è diventata un campione europeo di venericoltura ed esporta il mollusco in tutto il mondo, anche se Bruxelles cerca di mettere i bastoni tra le ruote.

Vongole, veraci o “false”? Ecco quello che dovreste conoscere, e poi….un bel piatto di linguine con le vongole !

Nonna Camilla docet

Che meraviglia, una delle cose, che ci regala il mare, più saporite e a basso costo possibile. Ma si fa presto a dire Vongole, questo è il nome di tutta una serie di molluschi bivalve, comunque quelle che noi utilizziamo, dei nostri mari e che troviamo in commercio da pescatori o pescherie sono solo di tre tipi. Le puvraz, quelle che erroneamente qualcuno chiama lupino, si tratta della vongola comune classificata in molte zone del mar Mediterraneo come puvrazza, poveraccia, pvraz rispetto all’ostrica o alla cozza, ma anche rispetto alla vongola verace, abbiamo infine la giapponese, naturalizzata italiana, da tempo, conosciuta come falsa vongola verace, importata dai coltivatori della laguna di Venezia.

Sono tutti e tre molluschi bivalve, con una bella conchiglia robusta, vivono raggruppate nei fondali sabbiosi. Comunque evitiamo i particolari.

Quello che ignoriamo e che sono una fondamentale risorsa economica per alcune nostre zone marine. In Europa copriamo i 90% della produzione, il 6/8% è della Spagna il restante 2% è francese. Tolto quanto assorbito dal nostro mercato interno, tutto il resto è esportato in tutto il mercato europeo. Il loro successo è decretato da un più veloce riproduzione e dalla sua resistenza in qualsiasi fondale marino. Sono sempre di ottima qualità. Quindi è logico che altri paesi ci facciano la guerra per piazzare le loro vongole, più grandi, ma insipide e di bassa qualità. Anche le povere vongole vanno difese dai predatori, e quelli non marini sono i più pericolosi..

Dopo queste premesse mettiamoci all’opera:

Bavette alle vongole, così come da tradizione, che nasce in Campania.

Eccole qui, pronte ed appetitose

Si tratta di un piatto napoletano, riconosciuto da tutti, in effetti è uno dei più gettonati non solo in Campania, ma anche nelle altre regioni italiane. In Campania, pero’ c’e anche un’altra usanza si usa chiamare “Bavette o spaghetti cu’e vongole fujute” la pasta, soprattutto spaghetti, con aglio, olio e peperoncino, ai quali però…mancano le vongole….i cuochi sopperiscono con una bella pietra di scoglio in padella, da togliere, ovviamente, prima di servire.

Ingredienti per 4 persone: 350/400 gr. di spaghetti o bavette. 1 Kg. di vongole, due spicchi di aglio vestiti, 4 cucchiai di olio extravergine di oliva mezzo bicchiere di vino bianco secco. Un cucchiaio di prezzemolo tritato finemente. Un peperoncino. Dopo aver pulito le vongole, mettetele in un tegame largo nel quale avete messo a soffriggere l’aglio e il peperoncino nell’olio. Tenete il coperchio sul tegame, per permettere alle vongole di aprirsi bene, aggiungete il vino bianco e lasciate sfumare, giratele ogni tanto. Lessate la pasta al dente, poi unitela direttamente in pentola al brodetto di vongole, rimestando bene affinchè si insaporisca, impiattare e spolverizzare con un po di prezzemolo fresco. Buon appetito a tutti da nonna Camilla!

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