Il giovane Blaubart

L’opera in un atto “Blaubart” da quando è solo un’idea embrionale nella mente dell’Autore, Camillo Togni, alla sua realizzazione, fino ai suoi meritati successi. Un viaggio nell’arte musicale.

Roberto Fabbriciani

Fin dall’inizio della nostra amicizia Camillo Togni mi raccontava di una sua certa idea di comporre utilizzando il testo del Blaubart di Georg Trakl.

Tempo dopo la sua opera dal titolo Blaubart, in un atto, andò in scena con successo al Teatro La Fenice di Venezia, al Teatro alla Scala e al Teatro dell’Opera di Roma.


Teatro alla Scala. Blaubart, 1978.

L’amicizia con Camillo e la sua stima nei miei confronti decretarono la mia presenza nelle rappresentazioni di Blaubart.

Camillo insisteva perché io accettassi il ruolo del giovane Blaubart (der Knabe) e, per essere più convincente, scrisse l’assolo del preludio. Accettai l’impegno, non senza timore, in cui la parte tenorile era uno sprechgesang (…”parlato che tende al canto senza mai realizzarlo completamente”).


Particolare della trascrizione di Roberto della parte di “der Knabe”.

Annotazioni di regia (particolare) di Roberto(Blaubart, der Knabe).
 

Il testo è un atto unico diviso in tre scene ambientate nel castello di Barbablù.

I personaggi del dramma sono quattro, una voce recitante e tre cantanti, coro e orchestra.

Così Camillo Togni descrive i personaggi nel suo manoscritto “Appunti per interviste su Blaubart”: “Un ragazzo (Herbert), un vecchio, Blaubart (nel fiore dell’età) ed Elisabetta, ragazza quindicenne che Blaubart ha appena sposato. Blaubart, protagonista, si dilania nel dramma; il Ragazzo non è che lo stesso Blaubart adolescente, che si prevede e non si accetta; il Vecchio non è che l’immagine di un Blaubart quale una lunga esistenza lo avrebbe fatto: piegato dagli anni alla giustificazione di tutto, quando ormai si è fuori dalla vita. Elisabetta è l’amorosa dedizione di se che la vita non fa che tradire”. 

E ancora Camillo Togni sul personaggio del giovane Blaubart dal manoscritto sopracitato: “Il Ragazzo non canta ma recita, con ritmica precisa, su toni diversi che non varcano mai la soglia dell’intonazione del suono. Così si caratterizza un personaggio tutto particolare, che sparisce suicida prima ancora del vero inizio del dramma”.

Nel Prologo sono evocati e non rappresentati i tre personaggi “der Knabe”, “der Alte” e “Blaubart”. La scena è buia. Si vede solo una apertura quadrata al centro, dove poi sarà la finestra della sala del castello nella prima scena. In essa devono successivamente apparire, fortemente illuminati (per subito scomparire, dopo la loro frase), i busti dei tre personaggi. Quasi il boccascena di un teatro di marionette.

Conclude la cadenza del preludio.


Camillo Togni. Blaubart, “Cadenza” per Roberto (Ed. Ricordi).
 

La prima scena si svolge in una sala del castello, di notte.

In mezzo alla parete di fondo si apre una finestra. Di qui giungono bagliori di fiaccole agitate.

Il Ragazzo e il Vecchio, in un dialogo che si fa sempre più concitato, assistono all’uscita degli sposi dalla chiesa. Il Ragazzo vede, meglio prevede il destino. Lui solo sente sospirare (coro a bocca chiusa) e gridare nella notte nuziale le mogli ammazzate; ma Elisabetta ignara non può sentirlo e il Vecchio non capisce o finge di non capire. Solo lui vede il sangue e, non potendo accettare l’ineluttabile, chiedendo perdono alla Vergine, si uccide gettandosi dalla finestra.

La Seconda scena apre come la Prima con un’ampia finestra di fondo, una fascia di luce lunare e  fiaccole.

Entrano i due sposi. Elisabetta sente del pianto in qualche luogo ed è in ansia; il Vecchio piangendo si inginocchia davanti a Barbablù che lo schernisce e lo congeda. Il Vecchio esce invocando la misericordia divina sulle sue mani pallide.

Nel Finale appare Blaubart insanguinato che, lentamente, barcollando, attraversa la scena. La luce rossa, fioca e livida, lo segue illuminando insieme a lui il crocifisso sulla parete. All’ultima battuta Blaubart cade, quasi falciato, ogni luce cessa e nel buio si percepisce l’ultima sillaba di Blaubart: “Gott”.

Testo originale

di Georg Trakl

Prologo

Der Alte

(am Fenster)

Gott sei ihm gnädig! Die Mess’ ist aus –

Nun treten sie aus der Kirche heraus!

Gott sei ihr gnädig!

Der Knabe

Wie sie geht –  gleich einem verlöschenden Licht,

Wie ein ferner Traum -o fühlst du sie nicht!

Und seh ich sie an, fühl ich Fiebergühn -!

Und möchte vor ihr niederknien.

Was ist’s, das mein Herze so brennen macht,

Und tausend Stimmen leiht der Nacht!

Der Alte

Du sollst sie nicht ansehn, mein armes Kind.

Der Knabe (kniend)

Gott sei ihr gnädig – der bleichen Braut!

(angstvoll)

Mir ist, ich hört’ einen seufzenden Laut

Der Nacht entsteigen! Gütiger Gott!

Hilf den Sündern aus ihrer Höllennot!

Ich halt’s nicht aus!

Der Alte

In den Wipfeln wühlt das Frühlingsgebraus!

Sei still! Mein Knabe. sie nah’n!

Der Knabe

(wie verzückt)

Die alle nach dieser Nacht den Tag nicht sah’n,

Nun sind sie da unten wieder erwacht

Und seufzen in die Blutbrautnacht!

Nimm mir Ohr und Aug! Ich bin verf1ucht!

Die Nacht ist voll Wahnsinn – und verrucht!

Hilf! Alter, hörst du das Schrei’n!

Der Alte

Nein!

Der Knabe

Laß mich fort, Greis, laß mich fort.

Aasgeier umflattern wieder den Ort!

Sie gieBen Blut auf die Schwel1e hin –

Dort wo die Braut muß niederknien.

Sieh Alter – siehst du das Blut?

Der Alte

Der Fackeln flackernde Glut!

Der Knabe

Die Schatten winken der bleichen Braut

Was heißt mich tun – davor mir so graut!

Kehr um -du Magd! Ein Schritt noch vom Tor!

Ihr geliebten Frauen, tretet doch vor!

Der Tod vor der Schwelle! Bete für mich!

Der Tod vor der Schwelle: Laß mich sterben für dich!

Maria – Jungfrau, bitt’ für mich!

(Er stürzt sich zum Fenster hinaus)

Der Alte

(fällt in die Knie)

Läßt du darum Frühling werden,

Gott, auf dieser dunklen Erden?

Traduzione

di Camillo Togni

Prologo

Il Vecchio

(presso la finestra)

Dio gli sia benigno! La messa è finita.

Ora escono dalla chiesa.

Dio le sia benigno!

Il Ragazzo

Essa, va come luce che si spegne,

Come un lontano sogno. Oh, non la senti!

A mirarla provo un ardore di febbre

E vorrei davanti a lei inginocchiarmi !

Cos’è che il mio cuore fa così bruciare,

E mille voci resta alla notte!

Il Vecchio

Non guardarla, mio povero ragazzo!

Il Ragazzo

Dio le sia benigno, pallida sposa! (angosciato)

Mi sembra udire sospiri che sfuggono alla notte!

Dio misericordioso !

Libera il peccatore dalle sue miserie d’inferno!

Non reggo più!

Il Vecchio

Sulle cime degli alberi è giunto il brusio della primavera.

Taci, ragazzo: si avvicinano.

Il Ragazzo

(estatico)

Tutte le altre che dopo questa notte il giorno non videro

Sono là sotto di nuovo risvegliate

Sospirano alla sanguinosa notte nuziale !

Via orecchio e occhio! lo sono maledetto!

Notte carica di allucinazione e nefasta!

Aiuto! Non odi gridare, vecchio?

Il Vecchio

No.

Il Ragazzo

Lasciami andar via, vecchio, lasciami andare.

Avvoltoi svolazzano di nuovo qui attorno!

Vedono sangue là sulla soglia.

Là dove la sposa deve inginocchiarsi.

Guarda, vecchio: non vedi il sangue?

Il Vecchio

Ardore vacillante delle fiaccole!

Il Ragazzo

Le ombre fanno cenni alla pallida sposa.

Di ciò che mi ordini di fare ho tanto orrore!

Ritorna indietro, fanciulla! Un passo solo dalla porta!

Voi, donne amate, entrate qui dunque!

La morte alla soglia! Prega per me!

La morte alla soglia: che io muoia per te!

Maria Vergine, prega per me!

(Si getta dalla finestra).

Il Vecchio

(Cade in ginocchio)

Perchè Dio, fai venire la primavera

Su questa oscura terra?

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