Il caffè con il lettore

I fatti di Pisa e Torino sono isolati o frutto di un unico disegno criminoso? In copertina la risposta della Piazza di Pisa

Gianvito Pugliese

Care/i ospiti del caffè, penso e spero che abbiate letto i due post delle Amiche Stronza ed Elena, pubblicati oggi in #daisocial. Quando i colleghi che si occupano della rubrica quotidiana, mi hanno portato il secondo post, e mi hanno mostrato anche come i social media e non solo stanno reagendo a quanto avvenuto a Pisa, come a Torino, cioè l’ingiustificato, brutale “manganellamento”, per mano delle Forze dell’ordine, di pacifici manifestanti pro Gaza, non ho avuto neanche un attimo di dubbio sull’opportunità di pubblicare anche il secondo.

Partiamo da una considerazione che è la prima cosa che mi è venuta in mente in quel momento. L’articolo 21 della nostra bellissima Carta Costituzionale recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”.

Lasciamo da parte la stampa che in questo caso non è in discussione. Infatti, non risulta, almeno fino a questo momento, che sia stato impedito a fotografi od operatori video di riprendere le scene terribili e disgustose di quanto avveniva, o che siano stati sequestrate foto o video. Vero è che l’articolo 21 per i giornalisti, è, o meglio dovrebbe essere, nostro pane quotidiano.

C’interessa la prima parte, cioè la libertà di pensiero con “ogni altro mezzo di diffusione“, fra cui evidentemente rientrano sfilate, cortei e riunioni di piazza. Nel caso di specie a Pisa, come a Torino, dove le cariche della polizia e altri “tutori dell’ordine” (è una parodia definirli oggi tali) sono state più brutali e da delinquenti allo stato puro. Non è giustificato nessuno di quei mazzieri comandati da fascisti. Basta giocherellare. E’ arrivato il momento di chiamare le cose col proprio nome e svegliarsi, finché siamo in tempo e tutto si può ancora risolvere senza che sia versato inutilmente sangue incolpevole, com’è già accaduto nella storia del nostro Paese.

Quei ragazzi dunque avevano tutto il diritto di manifestare ed in un Paese democratico e civile la Polizia ci sarebbe stata, ma non certo per manganellarli e violare apertamente la Costituzione, impedendo di manifestare, bensì per proteggerli da eventuali possibili attacchi di altri mazzieri con o senza divisa, ma con una chiara appartenenza politica, peraltro illegale in base alla legge Scelba.

Episodi del genere non si vedevano da anni. Era chiaro che si andava diffondendo nel Paese il cancro del pensiero Unico. Meloni parla, Lollobrigida, Donzelli, Delmastro e Pozzolo ripetono a pappagallo e la scala in discesa continua. Ma finché lo fanno i Fratelli d’Italia, manifestano solo la loro pochezza intellettuale e, dico meglio, la carenza assoluta di neuromi nella corteccia cerebrale. Ma è scattata la molla della nauta dittatoriale, che faceva capolino in Parlamento, ma veniva tenuta nascosta. Non solo Lollo…, Donzelli, Del Mastro, Tex Willer, pardon Pozzolo, ma tutti gli italiani anche e soprattutto quel 71% di aventi diritto al voto che non hanno manifestato consenso per il destra-centro, vi si devono attenere. Meloni dice che Netanyahu non è un delinquente, oltre che per i processi sospesi per corruzione ed appropriazioni di beni pubblici, anche per genocidio, e nessuno ha il diritto di pensarla diversamente e se lo manifesta, sono “mazzate”.

Evviva, ci siamo arrivati! Francamente non pensavo tanto presto, anche se mi pare di capire il perché di una pericolosissima accelerazione del programma di conquista dei pieni poteri. A parte le chiacchiere, che stanno a zero, i fatti mostrano un’Italia diversa dalla narrazione fascista o neofascista (tale è, caro Cacciari, smettiamola di girarci attorno e fare il fighetto, che somiglia tanto alle tre notissime scimmie, “non vedo, non sento e non parlo”).

Ragionateci un attimo ed il fatto che a Pisa, come a Torino accadano crimini, perché tali sono quelle cariche, più o meno identici dice chiaro che c’è una matrice unica, con ordini impartiti in alto loco ovvero, per dirla con Dante: “Vuolsi così colà dove si puote, ciò che si vuole, e più non dimandare”. Si parlo proprio di quel Dante Alighieri, ghibellino nero, tradotto ad oggi anarchico progressista, che per Gennaro Sangiuliano sarebbe un poeta di destra. Bravo Sangiuliano, hai detto la barzelletta del secolo.

Si ferma a Piantedosi la scala di comando o, come credo, va più su? Non è una linea politica che può essere decisa da un semplice Ministro, peraltro di scarsissimo peso politico, è qualcosa che deve necessariamente essere stata decisa al massimo livello e poi magari attuata dal Ministero degli Interni. Non ci piove.

Se fosse accaduto solo a Pisa, mi sarei dato una spiegazione semplice. Il co-portavoce dei Verdi Bonelli ha chiesto le dimissioni del Questore di Pisa, vicequestore di Genova all’epoca dei fatti del G8, quel Sebastiano Salvo che, nelle dichiarazioni di Bonelli, risulta essere “colui che aveva anche la responsabilità della pianificazione dell’ordine pubblico ai tempi del G8 di Genova dove l’Italia fu condannata dalla Corte per i diritti dell’uomo per tortura per le violenze fatte contro i manifestanti”. Il Salvo prova a cavarsela con un: “E’ mancata l’interlocuzione“. E allora se tra me e lei viene a mancare l’interlocuzione e la riempio di mazzate, è normale, non è accaduto nulla? Patetici oltre che fuori legge.

E scusate signori poliziotti, carabinieri, finanzieri, chi ha dato gli ordini dal primo all’ultimo della catena di comando va smascherato, arrestato e condannato, se ancora esiste una Magistratura in Italia che si lascia guidare dai sani principi della democrazia e del pluralismo. Ma non è che il vostro comportamento sia giustificabile ed esente da colpe che credo siano previste dal codice penale, quello che voi dovreste tutelare e prevenire. Che abbiate ricevuto ordini in questo senso potrà forse essere considerata un’attenuante, ma non certo un’esimente. Sia chiaro una volta per tutte e pare che a voi questa elementare norma del diritto non sia chiara per nulla: è obbligatorio non prestare obbedienza ad ordini manifestamente illegittimi o illegali, e questi, se vi sono stati impartiti, come lo sono, erano tali e non dovevate attenervi. Non legittima azioni criminali da parte Vostra e mi auguro che la Magistratura cerchi anzitutto in alto loco, ma poi individui uno per uno chi ha sbagliato e per prima cosa lo metta alla porta perché non è un tutore dell’ordine ma di tutt’altro.

Inviti alla Magistratura a parte, che è peraltro sotto attacco ogni volta che Meloni e compagni (o forse preferisce camerati) trovano non gradevole un provvedimento, come è avvenuto a Brindisi per l’Ocean Viking.

Ed il contrasto aperto con la Magistratura è l’ennesima prova di un Governo che sta provando ad istaurare la dittatura.

Mi rivolgo anzitutto a quel 71% degli aventi diritto al voto che non li ha votati, ma anche ai tanti che hanno votato in buona fede e si sono pentiti, che credo siano non pochi. “Svegliatevi e vigilate“! Vanno fermati, nel rispetto della legalità e della giustizia. Se non lo faremo ci ritroveremo con una seconda Repubblica di Salò “regime collaborazionista della Germania nazista, esistito tra il settembre 1943 e l’aprile 1945, voluto da Adolf Hitler e guidato da Benito Mussolini, al fine di governare parte dei territori italiani controllati militarmente dai tedeschi dopo l’armistizio di Cassibile“. Vorrei che ricordassimo quanti morti e quanto sangue di nostri fratelli è stato versato per riportare la democrazia. Se non li fermiamo ora, la storia si ripeterà tale e quale e quel nuovo sangue ce lo porteremo anche sulle nostre coscienze, visto che avremmo potuto e dovuto evitarlo.

A domani!

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