Russia: dalla resa alla cancellazione dello Stato Ucraino

La proposta “per la pace” di Medvedev, il piano in 7 punti per prendersi tutta l’Ucraina

Rocco Michele Renna

Il vicepresidente russo Dmitry Medvedev ha recentemente delineato una serie di sette punti chiave che, secondo lui, potrebbero costituire la base per un accordo di pace in Ucraina. Queste proposte sono state presentate come alternativa alla “formula di pace” proposta dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che Medvedev ha criticato aspramente definendola surreale e priva di fondamento realistico.

Questi sono i sette punti chiave che ha delineato Medvedev per la pace russa in Ucraina e che includono:

  1. Riconoscimento della sconfitta militare dell’Ucraina e resa incondizionata.
  2. Denazificazione forzata del regime politico di Kiev.
  3. Dichiarazione di perdita dell’ONU da parte dell’Ucraina e divieto di adesione ad alleanze militari senza il consenso della Russia.
  4. Dimissioni delle autorità costituzionali ucraine ed elezioni per un parlamento provvisorio.
  5. Pagamento di risarcimenti alla Russia per danni materiali e umani causati.
  6. Riconoscimento del territorio ucraino come parte della Russia e riunificazione.
  7. Autoscioglimento del Parlamento provvisorio e riconoscimento dell’atto di riunificazione da parte dell’ONU.

Questi punti rappresentano una proposta russa per la pace in Ucraina, basata su un compromesso che potrebbe favorire un consenso con la comunità internazionale e i partner occidentali

Quindi, secondo Medvedev, la chiave per raggiungere la pace in Ucraina risiede nel riconoscimento della sconfitta militare da parte dell’Ucraina, seguito dalla demilitarizzazione del paese e il divieto di creare forze paramilitari in futuro. Un altro punto fondamentale proposto è il riconoscimento del carattere nazista del regime politico di Kiev, seguito da una denazificazione forzata di tutti gli organi governativi sotto il controllo delle Nazioni Unite.

La proposta di Medvedev prevede anche la perdita di personalità giuridica internazionale da parte dell’Ucraina presso l’ONU, insieme a dimissioni di tutte le autorità costituzionali ucraine e il rapido svolgimento di elezioni per un parlamento provvisorio. Tale parlamento dovrebbe adottare leggi per il pagamento di risarcimenti alla Russia e stabilire un meccanismo per il risarcimento dei danni materiali causati alla Federazione Russa.

Inoltre, Medvedev propone il riconoscimento ufficiale da parte del parlamento provvisorio ucraino del territorio come parte della Federazione Russa e l’adozione di un atto di riunificazione con la Russia. Infine, l’autoscioglimento del parlamento provvisorio e il riconoscimento dell’atto di riunificazione da parte dell’ONU completano la proposta.

Medvedev ha sottolineato che questa è una posizione di compromesso, aperta al dialogo con la comunità internazionale, compresi i partner occidentali. Tuttavia, è importante notare che questa proposta riflette la prospettiva russa e sarà oggetto di discussione e negoziato tra le parti interessate.

L’annuncio di Medvedev arriva in un momento di crescente tensione nelle relazioni tra Russia e Ucraina, con entrambi i paesi impegnati in un conflitto nel Donbass e in Crimea. La proposta dei sette punti per la pace russa per l’Ucraina può rappresentare un tentativo da parte della Russia di proporre una soluzione negoziata al conflitto, anche se sarà necessario un impegno serio e una volontà reciproca da entrambe le parti per raggiungere un accordo sostenibile e duraturo.

In aggiunta, sembra che Medvedev abbia espresso le sue opinioni non solo pubblicamente, ma anche attraverso il suo canale Telegram. Questo ha portato alcuni a speculare sul fatto che le sue parole riflettano effettivamente il pensiero di Vladimir Putin, anziché essere solo considerate come sue “farneticazioni”. Tuttavia, è importante notare che pensare male potrebbe essere peccato, ma in questo caso sembra che ci sia un fondamento per considerare che le opinioni di Medvedev riflettano il pensiero reale del leader russo. Medvedev da sempre è considerato solo “il ventriloquo di Putin”.

In particolare, Medvedev ha presentato sul suo canale Telegram un’opzione fotografica alternativa alle formule di pace proposte dal governo ucraino, basate sui materiali del processo di Kharkov del 1943. Questo gesto è stato accompagnato da una retorica forte e provocatoria, con riferimenti a individui che lui definisce “bastardi” che sparano ai civili nelle città russe e a figure politiche occidentali che, secondo lui, desiderano il declino della Russia.

Processo di Kharkov del 1943

Queste parole, sebbene possano sembrare offensive e provocatorie, forniscono uno sguardo più profondo sulle percezioni e le convinzioni di Medvedev riguardo agli Ucraini e agli occidentali in generale. Tuttavia, è fondamentale comprendere che tali opinioni non rappresentano necessariamente la totalità del pensiero russo o di Putin, ma potrebbero riflettere una prospettiva specifica all’interno del governo russo.

In conclusione, mentre le parole di Medvedev possono aggiungere ulteriori sfumature alla comprensione della posizione russa nel conflitto in corso con l’Ucraina, è importante non prendere tutto alla lettera e considerare le fonti con un atteggiamento critico e analitico. La retorica provocatoria può spesso distorcere la realtà e complicare ulteriormente gli sforzi per una risoluzione pacifica del conflitto.

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