Ultimo sondaggio del 24 luglio

Nostro riferimento principale i sondaggi della “Supermedia” dell’Agi. L’agenzia giornalistica li ottiene sulla media dei maggiori sondaggisti.

Gianvito Pugliese

I dati medi comparati alle due settimane precedenti e qualche calcolo da cui tirate conseguenze:


Dati al 24 luglio 2020

Sondaggio elettorale del 24 luglio 2020

Analisi. Cresce di 0,2 decimali di punto il centrodestra. Stabile la Lega, compensato da un +0,1 sia FI che Fdi. La coalizione totalizza coi suoi tre partiti, uno +0,2% rispetto a due settimane fa ed in termini assoluti il 47,1. Quanto alla coalizione di governo il PD registra un -0,2, il M5S +0,1 e La Sinistra +0,2, Italia Viva stabile, come la Lega. In termini relativi un +0,1 In totale 42,3.

Alla coalizione di destra potrebbe aggregarsi Cambiamo!, portandola a sfiorare il 48,0%, a quella di sinistra al 42,3, potrebbero aggiungersi i Verdi 1,6 e +Europa 2,1 (che insieme guadagnano uno 0,1 e arriverebbe al 46,0%.

Azione di Calenda è quotata ancora a 2,9 con una crescita di 0,2 rispetto a due settimane fa.

Fin qui dati e somme pure. ora qualche ipotesi. Anzitutto, quadro per grandi numeri sostanzialmente stabile. Calenda, era ed è il solo ago della bilancia? Continuo a non crederlo. Fino alle elezioni regionali del 20 e 21 settembre, a Dio e Covid-19 piacendo, vedremo rivolgimenti di tutti i colori. Qualcosa i politologi potranno dire solo a legge elettorale approvata e soglie di sbarramento definite. A tal proposito i malpancisti ed i ripensatori già sono all’opera e Renzi nell’arte eccelle. Ed anche allora il margine di imponderabilità dei comportamenti umani giocherà, ancora una volta, il suo ruolo. Berlusconi e Renzi, sono rispettivamente totalmente incerti come alleati di centrodestra il primo e del centrosinistra il secondo. Il Movimento 5 Stelle per le regionale è schizofrenico: in qualche regione -vedi Liguria-prova a riprodurre l’alleanza di governo, nelle altre sembra tornato alla primordiale solitudine elettorale, senza averne, peraltro, più i numeri.

Aggiungerei solo un dato tratto da altri sondaggi: il 42% degli intervistati non sembra orientato ad andare a votare. E questa è un’incognita che pesa non poco. L’altro dato è che i verdi in Francia sono divenuti indispensabili per Macron. In Italia nello stesso periodo hanno perso due decimali e sono comunque poco incisivi ed influenti.

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