Combattere l’ignobile: un grido di protesta contro la violenza giovanile e l’impunità delle baby gang
L’aggressione di un giovane disabile a Brescia solleva indignazione e paura: è ora di porre fine alla criminalità giovanile nelle nostre città.
Rocco Michele Renna
Nella tranquilla città di Brescia, il sole del pomeriggio è stato oscurato dall’ombra dell’ignominia. Un giovane di vent’anni, Maruen, è stato vittima di un attacco brutale mentre semplicemente cercava di raggiungere la stazione ferroviaria. Accerchiato da una gang di ragazzini, il suo solo crimine era quello di essere diversamente abile. Ma la sua determinazione e il sostegno degli amici hanno sventato una rapina e forse evitato conseguenze più gravi.
Il racconto di Maruen non è solo un episodio isolato ma riflette una triste realtà che affligge molte città italiane: il dilagare della violenza giovanile e l’impunità delle baby gang. È giunto il momento di alzare la voce e dire basta.
Maruen e i suoi amici sono stati seguiti e accerchiati, insultati e minacciati da un gruppo di giovani delinquenti. La disabilità motoria di Maruen lo rendeva un bersaglio facile, ma la sua determinazione e il coraggio degli amici hanno dimostrato che la forza non risiede solo nel corpo ma anche nello spirito.
Le grida di Maruen hanno allontanato i suoi aggressori, ma la paura rimane. È inaccettabile che un giovane debba temere per la propria incolumità mentre si sposta per la propria città. La madre di Maruen, con il cuore spezzato ma la determinazione incrollabile, si chiede cosa possiamo fare per sentirci sicuri nelle nostre strade.
Questa aggressione ignobile non deve passare inosservata. È urgente che le autorità intensifichino i controlli e utilizzino ogni mezzo a disposizione per contrastare la criminalità giovanile. La proposta del Daspo urbano, avanzata dalla sindaca Castelletti, è un passo nella giusta direzione, ma non basta. È necessario un impegno concreto e coordinato per proteggere i cittadini onesti e vulnerabili e per garantire che chi commette atti così vili sia punito con severità.
Non possiamo più permettere che le baby gang regnino sovrane sulle nostre strade. È tempo di unirci e dire con fermezza: basta all’ignobile, basta alla violenza giovanile.
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