Il caffè con il lettore
Bardi confermato governatore in Basilicata
Gianvito Pugliese
Care/i amiche/i ospiti del nostro caffè… vorrei ragionare un po’ con voi del risultato elettorale delle regionali in Basilicata che hanno visto la conferma del governatore di centrodestra Bardi.
Al Tg de La7, primi a dare i risultati definitivi la Meloni esulta: “Vittoria del centrodestra“. In effetti gran parte dei media hanno presentato la sfida in Basilicata come lo spareggio tra le due coalizioni, ovvio che la conferma di Bardi era attesa più a Palazzo Chigi e da Giorgia Meloni, che a Potenza da Vito Bardi.
Do anzitutto i risultati definitivi relativi ai due principale sfidanti: 56,6% per Vito Bardi (centrodestra), 42,12% per Piero Marrese (centrosinistra).
Non c’è dubbio, lo scarto è tale da legittimare i commenti che vedono Bardi autore di una grande vittoria e Marrese protagonista, di una sonora sconfitta.
Cercando di essere più preciso ricordo, dati da La7, che il “Governatore uscente e candidato del centrodestra, Vito Bardi è stato riconfermato presidente della Basilicata con il 56,63%, pari a 153.088 voti. Bardi è sostenuto da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Udc, Azione, Orgoglio lucano, La vera Basilicata….Mentre il candidato del centrosinistra Piero Marrese (Pd, Movimento 5 stelle, Basilicata casa comune, Basilicata Unita, Avs-Europa verde-Sinistra italiana-Psi-La Basilicata possibile), ha ottenuto il 42,16%, pari a 113.979 voti. Il candidato Eustachio Follia (Volt) è all’1,21%, pari a 3.269 voti”.
Dicevo, in apertura, dell’esultanza della Meloni ecco il suo tweet:
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Ovviamente l’astensione record, è andato alle urne solo 49,8% dei lucani aventi diritto, passa sotto il totale silenzio e da quì possiamo cominciare a ragionale.
Ma completiamo i dati. Sempre da La7: “Con Vito Bardi, Fratelli d’italia, Forza Italia, Lega, Azione di Calenda, con l’ex presidente della regione Marcella Pittella, e i renziani. Pietro Marrese, presidente della provincia di Matera, sostenuto, invece, da Pd, Cinquestelle, e da altre liste civiche”.
Bardi commenta nell’immediatezza: “i lucani hanno riconosciuto il buon governo del centrodestra; hanno riconosciuto che il centrodestra è l’unica forza che puo’ portare avanti la nostra regione“. E poi sulla nuova giunta, aggiunge: “Voglio una squadra competitiva per continuare quel processo di cambiamento iniziato nel 2019“.
Francamente il commento di Bardi appare alquanto forzato. Se la maggioranza degli aventi diritto al voto non si presenta ai seggi è la politica e chi ha governato ad uscire dalle urbe come il grande sconfitto. Che poi abbia vinto con un ottimo scarto, non ci piove, ma la Basilicata ha bocciato la politica ed i politici e principalmente chi ha le maggiori responsabilità che evidentemente appartengono a Bardi, alla sia giunta ed alla sua maggioranza.
L’astensione, amici cari, non è una quisquiglia o una pinzillacchera, come usava dire Totò per indicare una cosa di poco conto. E’ esattamente l’opposto: se la Basilicata diserta le urne tutta la politica perde, chi più e chi meno, ma comunque si esce perdenti da quelle urne che hanno impietosamente bocciato l’amministrazione pubblica.
Altre due cose vanno precisate. Finalmente, lasciatemelo dire, il gatto e la volpe, ovvero Carlo Calenda e Matteo Renzi, sono venuti allo scoperto, dopo aver amoreggiato di nascosto per molto tempo con la Meloni a Palazzo Chigi. Solo chi di politica non capisce assolutamente niente poteva annoverarli nel centrosinistra, come ufficialmente i due dichiaravano, anche se con pochissimo entusiasmo. La realtà diceva altro e parlava di accordi e sostegni sotto banco. Non c’era nomina in cui Azione ed Italia Viva non infilavano un loro uomo o un loro protetto. Ora, ripeto finalmente, sono venuti allo scoperto e Catone il censore, con i suoi editoriali dalle colonne del Riformista, appare patetico e vergognosamente ridicolo.
Son curioso di assistere e comprendere quale sarà la reazione della loro base alla quale fino a ieri è stato detto “siamo di sinistra… ma“.
Ed ora il solito bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto e riguarda le elezioni regionali nel loro complesso. Brava Meloni e soci a presentare quella che era una conferma annunciata di Bardi come lo spareggio tra le due coalizioni. Ma la realtà delle tre regioni andate al voto (Sardegna, Abruzzo e Basilicata) è diversa. Il centrodestra, piaccia o no, non ne esce bene. Governava in tutte e tre le regioni e ne ha persa una, anche se con un margine risicato. Se questa la Meloni e compagnia cantante la chiamano vittoria, si conferma ancora che almeno una volta, magari per sbaglio, avrebbero potuto dire la verità agli elettori, ma non risulta mai pervenuta, anche perché non è stata mai proferita.
Alla prossima.
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