Il volontario l’incendiario della cattedrale di Nantes
E’ stato il volontario, già fermato dalla polizia e rilasciato, a dar fuoco con tre inneschi alla cattedrale di Nantes. Ha confessato spinto dal rimorso.
Gianvito Pugliese
E’ trascorsa poco più di una settimana dall‘incendio della cattedrale di Nantes -del 18 luglio- ed il responsabile ha confessato “sua sponte”, cioè di sua volontà.
Nell’immediatezza del fatto, il giorno stesso dell’incendio era stato fermato dalla Polizia, insospettita dalla mancanza di tracce di forzatura degli ingressi/uscite. Il mattino dopo era stato rilasciato. Non erano emerse prove a carico.
Divorato dal rimorso non c’è l’ha fatta più è ha confessato. Sconvolto dalle difficoltà incontrate nel rinnovare il permesso di soggiorno, il volontario della diocesi, di nazionalità ruandese, ha perso il controllo ed ha reagito dando fuoco alla cattedrale, che praticamente aveva in custodia. Era lui, infatti, che normalmente chiudeva ed apriva la chiesa, ne curava le pulizie e serviva la messa.
Ora, la giustizia dovrà preliminarmente accertarsi del suo stato di rifugiato e quindi istruire un processo, nel quale rischia fino a 10 anni di carcere. Sempre che venga riconosciuto capace di intendere e volere al momento din cui fu commesso il fatto. Del che, francamente, dubito.
Seguiremo il caso, gentili lettrici e cari lettori e Vi riferiremo.
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