Italia sulla crisi in Ucraina: diplomazia e sostegno umanitario

Il ministro della Difesa Guido Crosetto esclude un intervento militare diretto, puntando sulla diplomazia e sull’assistenza umanitaria per promuovere una soluzione alla crisi ucraina.

Rocco Michele Renna

In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, ha ribadito la posizione dell’Italia riguardo alla situazione in Ucraina. Pur sottolineando l’impegno nel fornire aiuti al popolo ucraino, Crosetto ha chiarito che l’Italia non intraprenderà un intervento militare diretto nel conflitto.

La nostra posizione non cambia: abbiamo sempre detto che l’Ucraina andava aiutata in ogni modo possibile, e lo stiamo facendo, ma abbiamo anche sempre escluso un intervento diretto nel conflitto dei nostri militari“, ha affermato Crosetto.

Il ministro ha spiegato che l’Italia, rispetto ad altri paesi, ha nel proprio ordinamento un divieto esplicito di interventi militari diretti al di fuori di quanto previsto dalle leggi e dalla Costituzione. Gli interventi armati sono possibili solo su mandato internazionale, come ad esempio in attuazione di una risoluzione dell’Onu, cosa che non si verificherebbe nel caso ipotizzato in Ucraina.

Crosetto ha commentato anche le parole del presidente francese Emmanuel Macron, esprimendo perplessità sulla loro utilità nel contesto attuale, in cui è fondamentale evitare ulteriori innalzamenti della tensione.

Il ministro ha sottolineato che un’eventuale avanzata russa su Kiev e la conseguente conquista di un Paese sovrano sarebbero un disastro per tutti, e ha esortato a intensificare gli sforzi diplomatici per raggiungere una tregua.

Crediamo nella diplomazia e nella possibilità di trovare una soluzione pacifica alla crisi“, ha dichiarato Crosetto. “Bisogna tornare a forzare la mano all’Onu, a Putin, alla conferenza di Ginevra; anche il Vaticano può riprendere la sua mediazione. Non dobbiamo lasciare nulla di intentato per arrivare a una tregua: anche un solo giorno senza bombe è un risultato, perché poi possono diventare due, o tre, o quattro…

In conclusione, l’Italia continuerà a fornire aiuti umanitari all’Ucraina finché sarà possibile e utile, lavorando parallelamente sulla via diplomatica per favorire una soluzione pacifica al conflitto.

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