Il timore dell’Europa: Russia avanza in Ucraina e minaccia i Paesi Baltici?
Il generale ucraino Vadim Skibitsky avverte che la Russia potrebbe conquistare i Paesi Baltici in sette giorni se gli alleati di Kiev non intensificano il loro sostegno. Nel frattempo, Mosca inserisce il presidente Zelensky nella lista dei ricercati.
Rocco Michele Renna
La tensione tra Ucraina e Russia continua a crescere, mentre il generale Vadim Skibitsky, numero due dei servizi segreti militari ucraini (Gur), lancia un’allarmante previsione riguardante l’aggressione russa. Skibitsky avverte che la Russia potrebbe conquistare i Paesi Baltici in soli sette giorni se l’Europa e la NATO non aumentano il loro sostegno a Kiev.
In un’intervista rilasciata a The Economist, il generale Skibitsky ha dichiarato: “I russi prenderanno i Paesi Baltici in sette giorni. Il tempo di reazione della Nato è di dieci giorni”. Queste parole risuonano come un chiaro segnale di allerta per gli alleati dell’Ucraina, sollecitandoli a rafforzare il loro impegno e a intensificare il sostegno militare per contrastare l’avanzata russa.
Skibitsky ha anche sottolineato l’importanza del contributo dell’Ucraina alla sicurezza europea, affermando che il coraggio e i sacrifici del popolo ucraino hanno fornito all’Europa un periodo di respiro di diversi anni, riducendo la minaccia immediata rappresentata dalle forze russe per almeno un decennio. Tuttavia, ora è giunto il momento per l’Europa di restituire il favore e sostenere l’Ucraina di fronte alla crescente aggressione russa.
Nel frattempo, il ministero della Difesa russo ha riportato che nelle ultime settimane le forze armate russe hanno condotto diversi attacchi contro obiettivi ucraini, compresi impianti energetici, strutture di trasporto e complessi militari-industriali. Questi attacchi, effettuati con armi di precisione e droni, evidenziano la crescente escalation delle ostilità tra i due Paesi.
Secondo quanto dichiarato dal ministero russo, gli attacchi sono stati una risposta ai presunti tentativi del governo ucraino di danneggiare gli impianti energetici e industriali russi. Tuttavia, le autorità ucraine negano queste accuse, sostenendo che gli attacchi russi sono ingiustificati e costituiscono una violazione della sovranità nazionale.
Nel contesto di questa crescente tensione, Mosca ha aggiunto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky alla lista dei ricercati. Secondo quanto riportato dalla Tass, il ministero dell’Interno russo ha aperto un’inchiesta penale nei confronti di Zelensky, sebbene i dettagli precisi delle accuse non siano stati specificati.
Questo sviluppo solleva ulteriori preoccupazioni riguardo alla relazione già tesa tra i due Paesi e aumenta la pressione sulla comunità internazionale per trovare una soluzione diplomatica a questa crisi in crescita.
L’Europa si trova di fronte a una prova cruciale della sua solidarietà e della sua capacità di affrontare la minaccia rappresentata dall’aggressione russa in Ucraina. Il tempo stringe, e la necessità di un’azione coordinata e determinata è più urgente che mai.
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