Chi scende e chi sale.
“Il mondo è fatto a scale, c’è chi scende e c’è chi sale”. Una classifica di questa testata, riferita alla settimana appena trascorsa, per come l’abbiamo vissuta e descritta, ma tenuto conto anche del gradimento dei lettori. Immagine di copertina: Antonella Chiddo.
GP
Il periodo considerato è dal 26 luglio al 1° agosto. Buona Domenica!
Salgono
1.Ministro Roberto Speranza: silenzioso, con discrezione, reagisce tempestivamente al mancato distanziamento sui treni con un decreto pronto (e da noi pubblicato) al momento dell’annuncio. Da lui fatti e non parole.
2. Le equipes del Policlinico di Bari che hanno effettuato in meno di 24 ore 8 trapianti, tutti riusciti: due di cuore, altrettanti di fegato e quattro di reni.
3. Guardia di Finanza di Foggia. Ha scoperto e distrutto tre grosse piantagioni di cannabis. Sottratti alla malavita organizzata circa 3 milioni di profitti.
Scendono
1, Guardia Costiera Libica e Governo Italiano. Sparare per legittima difesa è un conto, ammazzare il prigioniero che tenta di fuggire (ed è un suo diritto, internazionalmente riconosciuto) è un assassinio deliberato. Sono tali i guardia-coste libici e aver confermato sostegno economico a loro una grave complicità dello Stato italiano. In materia il nostro Governo è franato per l’ennesima volta. La scusa è “ce ne siamo accorti tardi” ma l’hanno usata troppe volte.
E se a Conte, dato atto di aver riportato l’Italia al vertice del prestigio europeo, imputo i due pesi, due misure, nella (non) gestione del caso ex-Ilva. I Morti di Taranto, tra i quali tanti bambini innocenti, non valgono meno dei Morti di Genova. Tutto il rispetto per questi ultimi, ma i nostri non sono “carogne” da fosse comuni. Dal terzo al I posto della negatività: complimenti!
2. Nella brutta vicenda della caserma degli orrori di Piacenza spunta la responsabilità del Maresciallo comandante Orlando. Sapeva, secondo gli inquirenti, delle malefatte dell’appuntato Mondella e soci e girava la testa altrove.
3. Il Consiglio regionale pugliese si è sciolto senza approvare le norme sulla parità di genere. Ora è stato commissariato e vi provvederà un commissario governativo. Figuraccia in tutto il Paese e c’è una sola spiegazione: una classe politica infima. E dai nomi che circolano, nulla di nuovo.
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