Sbarchi a Lampedusa.
Ieri 260 con sei barchini, nella notte di oggi 276 con altri sette. Ora gli immigrati nell’Isoletta sono circa millequattrocento. Il foto spiaggia isola del conigli.
GP
Ieri con sei delle solite carrette del mare, di quelle che arrivano più per miracolo che per probabilità, sono sbarcati a Lampedusa 260 immigranti, stanotte se ne sono aggiunti 276 con sette barchini. Situazione esplosiva a Lampedusa dove fra hotspot e Casa della fraternità – locali della parrocchia gestiti dal sacerdote Carmelo La Magra – ci sono, al momento, nell’isola delle Pelagie circa 1.400 migranti.
Viene da chiedersi e chiedere quali iniziative urgenti abbia posto in atto il Governo, il Presidente Conte e la Ministro Lamorgese, perchè l’Ue si faccia carico delle quote relative. Mille e quattrocento creano problemi molto seri anche di controllo da parte di forze di polizia già stremate per lo sforzo straordinario compiuto durante il covid ed oggi messe alla corda dal susseguirsi di tentativi di spot dei negazionisti.
Urge alleggerire la pressione sull’isola e sugli isolani, accoglienti per storia antica, ma che sono pur sempre esseri umani con i loro limiti.
Vorrei ricordare a chi, ieri era in silenzio assordante, dinanzi allo spettacolo dei 45 morti affogati (bambini, donne e qualche uomo), per l’ignavia di chi ci sarebbe dovuto esserci e non c’era, e che oggi strarnazza di presunte responsabilità penali del governo, mentre io e milioni di italiani ricordiamo perfettamente in tv i barchini sfilare ed avviarsi indisturbati allo sbarco, mentre Guardia Costiera, con minore impegno, poliziotti con atteggiamento sereno, e finanzieri di mare lampedusani in cerca di medagliette erano impegnati esclusivamente ad impedire l’attracco della Sea Wach e del suo carico unmano, nave di soccorso comandata all’epoca da Carola Rackete.
Vi sembrerà strano, ma Lampedusa anche in questo momento mi fa pensare alla sua meravigliosa baia dell’isola dei conigli. Sarà perchè di conigli parlanti in queste vicende ne abbiamo visti sfilare davvero tanti.