Autonomia differenziata vista dal sud.

Nella Sala del Consiglio Comunale di Putignano un seminario che lascia il segno sull’autonomia regionale differenziata. Lo avevo annunciato. cercando

Nella Sala del Consiglio Comunale di Putignano un seminario che lascia il segno sull’autonomia regionale differenziata.

Lo avevo annunciato. cercando di dargli il massimo di visibilità possibile, devo confessarlo a Voi, miei cari lettori, non perché fossi convinto del livello, ma perché l’argomento era ed è fondamentale per la salvezza della nostra terra, già da troppo tempo annoverata quale “terra di conquista”, martoriata e depredata in tutti i modi. Poche voci, peraltro autorevoli, leggo in giro in particolare sulla stampa. Devo dare atto al Collega Lino Patruno, di essere fra questi quello più efficace ed attivo, anche perché, in fondo, oggi lancia l’allarme per un pericolo gravissimo ed imminente, ma allo stesso tempo riprende temi che gli sono cari da sempre ed a cui ha dedicato fior di editoriali, e vi ha insistito a rischio di apparire ripetitivo e monotono.

Ma torniamo al seminario. Ha avuto regolarmente inizio all’ora annunziata ed è stato aperto da Luca Antonio Clarizio, la cui moderazione è stata inappuntabile e mai invadente, anche se Clarizio non si è limitato ai compiti stretti del moderatore, commentando spesso e puntualmente gli aspetti più salienti delle relazioni.

Gli invitati “eccellenti”, annunciati per i saluti di rito, non si sono fatti vivi e se il presidente dell’Ordine degli avvocati, Giovanni Stefani, si è fatto rappresentare dal Collega Vincenzo Sportelli, presidente degli avvocati di Putignano, per il Presidente nazionale Anci (Associazione Nazionale Comuni d’Italia) Antonio Decaro ed il Presidente regionale Anci Domenico Vitto, nessuno ha battuto il classico colpo. In una parola, anzi due: assenti ingiustificati.

Ha preso, quindi, la parola per il saluto la giovane e combattiva sindaco, Luciana Laera che, mi è stato riferito, pare abbia voluto fortemente questo seminario nel suo paese, un convegno vivace e frizzante quanto lei. Un intervento concentrato e sintetico, ma non perciò non efficace, tutt’altro. Raro incontrare un politico che parla in modo non demagogico, con pochi fronzoli e tanta sostanza.

E siamo subito al centro della serata che prevede le relazioni di Marina Calamo Specchia e di Michele Capriati, entrambi docenti nell’ateneo “Aldo Moro”, ma di Diritto Costituzionale, la prima e di Politica Economica il secondo.

Da due angolazioni diverse che conosco abbastanza; infatti, ai miei tempi (da giovane mi chiedevo se avrei mai usato quest’ultima frase), diritto finanziario e diritto tributario, che cominciavo a praticare da giovane assistente, erano considerate prevalentemente branche del diritto pubblico. Achille Donato Giannini aveva appena incominciato a gettare quel seme che porterà all’autonomia della materia. Se la costituzionalista ha evidenziato nell’autonomia, come richiesta e voluta dalle regioni del nord  (Veneto e Lombardia, ma anche Liguria), profili di incostituzionalità manifesta, l’economista, con un linguaggio stupendamente non accademico, e quindi più comprensibile a tutti, ha mostrato come sia una “truffa” sostenere che l’autonomia differenziata riservando maggiori finanziamenti al nord, non riduce sempre più quelli, già scarsi, disponibili per il povero sud, ampliando sempre più il divario infrastrutturale tra le due macroregioni italiane: nord e sud.

Loro sono stati, ciascuno nella sua materia e con le sue peculiarità, due eccellenti oratori, estremamente convincenti, che hanno portato argomentazioni che poco si prestano a critiche o interpretazioni  diverse, e mi permetto di “raccomandare” agli organizzatori, Comune in primis, la pubblicazione degli atti di questo seminario che merita di avere una diffusione ben più ampia della pur numerosa platea di ascoltatori che la sera del 28 novembre scorso è accorso al Museo Civico “Principe Guglielmo Romanazzi Carducci di Santo Mauro” in piazza Plebiscito del paese pugliese del Carnevale per eccellenza: la splendida cittadina di Putignano.