“La vita davanti a sé”
Una nuova prova importante per l’attrice Sofia Loren, 86 anni. girata a Bari.
MariaCatalano Fiore
Esce su Netflix la trasposizione dell’opera letteraria in film di cui è protagonista Sofia Loren, girato totalmente nella Bari del XXI secolo da suo figlio Edoardo Ponti.
Un film molto toccante. La protagonista vecchia e puttana, ha un cuore così grande da fare su e giù per le scale della sua misera casa situata al sesto piano per accudire dei bambini “nati di traverso” figli di giovani e sfortunate ragazze di tutte le razze e tutte le religioni che lei ama come figli suoi,,proteggendoli dalla strada e dal mondo.
Madame Rosa, la protagonista, di sofferenza se ne intende: è un’ebrea sopravvissuta ad Auschwitz. Solo la Loren riesce ad entrare in questo personaggio tratto dall’opera di Romain Gary, nel romanzo “La vita davanti a sé”, premio Goncourt nel 1975 e nel 1977 interpretato dalla grande Simone Signoret. Due grandi attrici a confronto.
Regista Edoardo Ponti, che ha già girato con sua madre, di cui conosce ogni angolo del viso, ogni espressione ecc….Una donna infaticabile nonostante i suoi 86 anni, portati con grande fierezza.
Questa Bari del XXI secolo, con il suo porto, l’affascinante città vecchia. Una città da sempre porta di transito tra Oriente ed Occidente. Appare a tratti bellissima e misteriosa, a tratti squallida nei suoi traffici umani. Edoardo non poteva non coinvolgere Sofia in una narrazione tanto intensa, che non sveleremo perché merita davvero.
Di fatto ci sono mille modi di interpretare questa figura,forse anche strumentalizzandola, ma il film è incentrato sull’amore Universale e Sofia Loren, al culmine della sua carriera non poteva resistere.
Ancora una volta la nostra Bari, e la sua gente vera, si prestano ad offrire un set cinematografico meraviglioso.
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