Csm radia Palamara

La sezione disciplinare del Consiglio Superiore della Magistratura applica la massima sanzione (radiazione) a Luca Palamara.

GP

Al provvedimento di radiazione inflittogli dal Consiglio Superiore della Magistratura (Sezione disciplinare), dopo oltre due ore di camera di consiglio, Luca Palamara replica: ” Ho pagato per tutti“. Ma il suo difensore, Stefano Guizzi : “Non è una sentenza politica“.

Col provvedimento del Csm viene accolta la richiesta della Procura generale della Cassazione. Mai prima di Palamara un ex consigliere del Csm ed ex presidente dell’ Associazione magistrati è stato radiato, e dunque espulso, dall’ordine giudiziario. Palamara ha aggiunto: “Porto e porterò sempre la toga nel cuore.  Non ho mai barattato la mia funzione per fare un favore al politico di turno. Non ho mai fatto accordi con nessun parlamentare perché un ipotetico procuratore della Repubblica potesse accomodare qualche processo“.

Il provvedimento del Csm è impugnabile unicamente dinanzi alle Sezioni Unite della Suprema Corte di Cassazione. Tra le accuse contestate a Palamara in particolare quella di aver “pilotato” per interessi personali la nomina del procuratore di Roma e di Perugia, che sui magistrati romani ha giurisdizione, mettendo in atto un disegno inteso a discreditare il procuratore aggiunto Paolo Ielo

A giudizio anche altri cinque componenti del Csm (tutti dimessi e ora a processo disciplinare) e i politici Luca Lotti e Cosimo Ferri, che parteciparono alla riunione notturna all’hotel Champagne del 9 maggio del 2019, intercettata da un Trojan nel telefonino dello stesso Palamara. Palamara è oggi a processo a Perugia anche per corruzione.

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