Radio Bari
Radio Bari, inaugurata a settembre del ’32, diventata nel 1943 la prima radio dell’Italia libera, è un pezzo di storia ineguagliabile. Ma i baresi con la storia non hanno afflato e così nel 2013 nell’indifferenza abituale sono state distrutte le sue due torri radiotrasmittenti. Ennesimo delitto impunito.
Maria Catalano Fiore
Non si può parlare del mitico Sottano, senza menzionare che i suoi magazzini/deposito, poco lontani dal Caffè Galleria, sono stati la sede della prima radio libera in Europa, dopo l’8 settembre 1943.
La popolazione barese, ed alcuni libri di storia, hanno cancellato del tutto questo episodio storicamente importante. L’ultimo atto, di questo annientamento, è stato l’abbattimento, nel 2013, a Ceglie del Campo, frazione di Bari, delle due ultime torri radiotrasmittenti, nell’indifferenza generale, ignorando completamente anche le norme di tutela sull’architettura industriale… Eppure stiamo parlando di qualcosa che ha reso la città di Bari un importante crocevia politico-militare, ma anche un punto di riferimento culturale per una intera nazione.
Radio Bari, emanazione della Centrale EIAR (Ente Italiano radio audizioni) antesignana della RAI, venne inaugurata il 6 settembre 1932, dal Duca Amedeo di Savoia Aosta, in città per l’apertura ufficiale della terza edizione della Fiera del Levante. Gli ingegneri installarono le antenne ricetrasmittenti a Ceglie del Campo nella piccola stazione dei Carabinieri. Le trasmissioni presero avvio il 15 settembre 1932 con un concerto diretto dal M.ro Biagio Grimaldi, rigorosamente dal vivo. Rosa Di Napoli, moglie di Armando Scaturchio, ne era abile presentatrice, ma anche una valida attrice. I locali Radio, in parte dei loro magazzini, erano strategicamente vicini al Caffè. In quei primi anni ’30 Radio Bari era l’unica emittente in grado di programmare trasmissioni in greco, albanese e persino arabo ed abbracciare le due sponde dell’adriatico ed oltre. Persino la BBC fu costretta ad adeguarsi ed emularla, iniziando a programmare in arabo.
Sarà nei giorni della resistenza che Radio Bari diverrà la prima radio libera d’Europa, appena dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. Mentre il mondo era allo sbando, si levava sicura la voce “Qui Radio Bari!”, l’unica capace di non interrompere le trasmissioni in una Europa che ricominciava a sperare nel ritorno della libertà. Da questo momento diventa anche uno strumento per artisti e letterati quali Giovanni Gentile, Giovanni Laterza ed Arnoldo Foà, suo speaker, ebreo, rifugiato presso gli Scaturchio. Voce femminile, oltre a donna Rosa, Alba de Cespedes che diventa la voce ufficiale della Resistenza. Radio Bari alternava anche musica di alta qualità. Ma questo è un capitolo a parte su cui scriveremo.
Con gli anni ’50 il suo declino progressivo, l’integrazione in Rai 3 e poi il definitivo smantellamento. Un grazie di cuore a donna Rosa ed Armando Scaturchio, due napoletani, un pasticciere ed un’attrice, trasferiti ed innamorati di Bari per sempre.