I nostri amici: Cazzillo!
Gli animali entrano nelle nostre famiglie come persone, ci amano e li amiamo poi…….
Maria Catalano Fiore
Siete mai stati scelti da un cane, un cane che vi ha visto, guardato e richiesto amore sino a che non avete ceduto, per la verità solo qualche giorno…..
Un giorno rientrando. chi dall’ufficio, all’ora di pranzo, chi da scuola, chi dal servizio, insieme, cosa molto difficile per noi, troviamo davanti al cancelletto di casa un cane, poco più di un cucciolo, ma già grandicello come stazza, sporco e macilento. Stava li buono buono a guardarci. Primo istinto, da quanto tempo non mangia? Diamogli qualcosa. In casa avevano provviste di scatolette per i gatti…..fratello accontentati! Poi siamo entrati abbiamo pranzato ecc… e pensato ai gatti, parecchi, che soggiornavano nel giardino retrostante. Verso sera ho sbirciato, il cane sempre li, un’altra scatoletta? Va bene.
La mattina successiva non era li, ma puntualmente alle due si! Il consorte: “Non vi fate venire strane idee ci sono già troppi gatti, belli e brutti!”. Il cane sempre li…..quel pomeriggio, poteva essere tra aprile e maggio, c’era un bel sole …..Il consorte: “Però puzza questo cane, sembra ferito, adesso cerco di lavarlo in giardino con la manichetta dell’acqua”, Lavato già era un poco più carino…..scatolette. Dopo 4 giorni era sempre da noi, si strusciava, ci accarezzava con la zampa….il coniuge: “Chissà come si chiama? Boh, non ha medaglietta ne pare micro cip, pare solo maltrattato! Però sta semp n’anz com o cazz!”. Mia figlia “Papà chiamiamolo Cazzillo gli si addice!” ok Cazzillo.
“Va bene lasciamolo in giardino questo Cazzillo poi vedremo...” Dopo qualche altro giorno: “Ma questo poverino pare che abbia subito qualcosa alle zampe anteriori, portiamolo da un veterinario, facciamogli le vaccinazioni e controlliamo se ha o meno un micro cip”. Nel complesso delle ville, si era già diffusa la voce di questo nuovo inquilino, un po’ sofferente, con queste zampe storte, da qui lo soprannominarono Maradona!
Buono con tutti, gentile con i bambini, giocherellone, una volta fatte le vaccinazioni, ripulito e medicato, era proprio simpatico. Dopo un po’ di tempo si era insediato in pianta stabile! I gatti? pazienza impararono a convivere! Noi pure, Cazzillo per noi, Maradona per gli altri.
Passò l’estate, lui di guardia alla casa e a Genny, che ovviamente si sentiva più protetta, perché quando si avvicinava un estraneo ringhiava e come! Portoncino accostato, entrava ed usciva per un giro perlustrativo, per i bisognini in un campetto vicino frequentato da quelli della sua specie. Fece amicizia con tutti, guinzaglio o meno, erano cani domestici, liberi di farsi una passeggiata nel giardino condominiale, di giocare ecc…anche di innamorarsi….si. Cazzillo si era innamorato, era si gettonato da tante cagnette a cui non lesinava attenzioni, ma il suo amore abitava due o tre ville più in là: si chiamava Nives, era una Hasky siberiana bianca con occhi azzurri spettacolare! Bella e dolce davvero. I due amoreggiavano attraverso la recinzione, ovviamente il proprietario di Nives ci stava attento, non che fosse scorbutico, anzi, solo avendo la sua Nives un lungo pedigree, non voleva certo prodotti spuri di aspetto incerto! Poverino Cazzillo, non aveva neanche un documento di identità, ma tutti lo amavamo lo stesso.
Lo amavamo, cominciava a rinfrescare e quatto quatto, almeno per la notte, ha cominciato a dormire sul tappeto del salotto. Un tappeto realmente persiano di cui si innamorò. Il consorte lo detestava e Cazzillo di sistemò.
Ma poi… era dolce, ma era furbo, piano piano cominciò ed esplorare la casa, per fortuna non amava le scale, perchè le sue zampe erano comunque sempre in stile Maradona, ma gironzolava….non chiedeva niente se eravamo a tavola, ma aspettava la sua ciotola di cibo. Quella d’acqua era sempre disponibile dentro e fuori. Il pomeriggio, ora pennichella invece si cercava un posticino vicino a Genny che dormiva in soggiorno.
Comunque l’amore è amore, anche se il coniuge ogni tanto lo rimproverava, poi lo accarezzava e finiva li. Il poverino voleva star comodo.
Ma quanto ci è stato d’aiuto quello sguardo dolce e quelle carezze con la zampa se qualcuno di noi stava male! Era uno di noi sentiva il nostro dolore, piangeva o gioiva con noi.
E’ stato vicino a Genny nel momento in cui ha perso i nonni, prima mio suocero che poverino, vedovo da tanti anni e in dialisi viveva tra noi e le varie cliniche e che accoglieva sempre festante; dopo qualche anno anche mio padre con cui Genny aveva un rapporto tipo Attack, si anche nonno Alfredo aveva i suoi problemi, Genny aveva 21 anni, ma era come il primo giorno, vivevano in simbiosi, e la simbiosi si era allargata a Cazzillo. Quanto si amavano quei tre, la domenica pomeriggio in giardino loro a passeggiare e a raccontarsi i loro “inciuci” e Cazzillo che ascoltava o li precedeva.
Poi il periodo in cui sono stata ingessata sempre accanto a me, soprattutto se restavo sola in casa, lui c’era! Quando arrivava l’autombulanza per prelevarmi per visita o cambio di gesso ecc….lui era il primo a saltare su, poi bisognava convincerlo a scendere, e che sarei tornata presto a casa.
E con i gatti? Un rapporto d’amore unico, se una gatta era incinta l’aiutava a partorire, nella mia fioriera, poi dovevamo assistere i cuccioli…..poi i cuccioli andavano seguiti e anche ripescati dai guai o da qualche fuga ….. insomma la baby sitter dei gatti! Spesso lo trovavamo sullo stuoino dell’ingresso con tanti gatti intorno o addosso, qualche micetto pure in testa per stare più caldi! Oppure tutti sistemati vicino al tubo del riscaldamento.
Un cane più coccolone, mai visto. E neanche cosi dongiovanni! Certo l’amore per la bella Nives perdurava, ma era platonico, le altre cagnette, più disponibili e lui si infilava nei giardini, sentiva quando erano in calore e dispensava ….cuccioli! Ogni tanto qualcuno si lamentava, ma se non vuoi incidenti falla sterilizzare la tua cagnetta! O Cazzillo o qualcun altro comunque era attratto…
Poi Nives morì, di vecchiaia poverina, tutti e due avevano 16 anni circa… per lui un vero trauma, non voleva più uscire, la sera piangeva, poi piano piano…..si è ripreso ma poi io mi sono ammalata e lo vedevo preoccupato, piangente vicino alla mia poltrona, abbaiava e correva vicino se sentiva il suono dell’autombulanza, poi…….meglio non raccontarlo, io …….lasciamo stare, ma lui ha sofferto tantissimo. Quando mi ha rivista, a distanza di mesi, ballava e mi saltava addosso, ma poi quando sono mancata di nuovo per ulteriori operazioni ecc…..lui, l’avevamo spostato nel cortile di un vicino che aveva altri 4 cani, ma abbiamo avuto solo il tempo di riabbracciarci e poi ci ha lasciato. Aveva ormai più di 18 anni, speriamo che dopo un brutto inizio, abbia avuto una vita serena.
Eravamo distrutti, come si fa a non amare un case cosi dolce, con quegli occhioni e quella posa plastica dal ballerino. Sempre silenzioso, non disturbava mai…..ancora piangiamo al suo ricordo. Non lo troveremo mai più un cane come quello…..lasciamo stare…..ora c’è Fidel, il suo opposto, ma è un volpino con altra indole e tipo, che si fa amare ugualmente…..quando vuole.
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