Italiano? Macchè
Niente sarà più come prima di questo fatidico 2020, neppure il vocabolario della Lingua italiana…….
Maria Catalano Fiore
Sulle pagine di vari quotidiani, dopo le notizie dagli Usa e dopo il calcolo dei decessi per Covid 19 e colori arlecchino per l’italia…..in sottofondo, ma diffusa da diversi quotidiani una notizia: il famoso Vocabolario Devoto-Oli, della lingua italiana adotta una nuova lingua. Nasce la Neolingua Italiana! Dobbiamo aggiornarci!
Lo storico vocabolario redatto da Giacomo Devoto e Gian Carlo Oli, pubblicato in prima edizione, nel 1971, viene infatti continuamente aggiornato anche dopo la morte dei due autori. Entrano neologismi e termini politicamente corretti ma…… ci impongono un pensiero unico!
E’ stata l’indimenticabile antropologa Ida Magli a spiegare che ormai il “politicamente corretto ” è un obbligo. Ieri “La Repubblica” ha dedicato una pagina gonfia di entusiasmo agli aggiornamenti messi a punto dai gallonati curatori Luca Seriani e Biancamaria Gismondi caporedattrice della redazione lessico-grafica.
E’ certo che in questi anni abbiamo avuto una serie di cambiamenti sociali e culturali: dalle questioni di genere alle discriminazioni raziali, dalle tematiche sull’ambiente all’impatto della tecnologia sulle nostre vite. Sono nati perciò vocaboli che rispecchiano un nuovo modo di pensare riadattati anche ad una nuova visione politica.
Io forse appartengo ad un’altra generazione, ma condivido “ab torto collo” questi vocaboli, come l’introduzione forzata di termini stranieri, che non tutto il popolo comprende, ma ripete: “Lookdawn” non è un gioco o un concerto, ma significa “Serrande abbassate”, fallimenti e fame e non venitemi a parlare di politicamente corretto.
Nella mia vita ho sempre usato il buon vecchio caro, ed incerottato dall’uso, Vocabolario della lingua italiana scritto da Nicola Zingarelli, filologo e linguista (Cerignola 1860- Milano 1935) aggiornato anche questo durante questo ultimo anno, a cura di Mario Cannella, Beata Lazzarini, Andrea Zaninello, ma che non arrivano a questi estremismi.
Il mio Zingarelli, è sempre lo stesso Tomo, “portato dalla Befana” quando frequentavo la seconda elementare. All’epoca ha fatto scendere qualche lacrima, pensando alla bambola che avevo sognato, ma poi è stato mio compagno sempre, anche se un bel mattone, ma nei compiti dei vari livelli scolastici, dei concorsi, delle relazioni di lavoro, ancora oggi è sempre a portata di mano per chiarimenti e delucidazioni. Io non lo trovo assolutamente obsoleto, né sono contro gli aggiornamenti, che ben vengano ma come aveva previsto l’antropologa Ida Magli : si cambia linguaggio per cambiare la realtà. La realtà sta cambiando!
All’improvviso, in un momento in cui la scuola è in crisi, la gente ormai confonde l’essere con l’avere, usa pomposamente neologismi o termini stranieri, un autorevole Vocabolario Italiano, il Devoto-Oli, diventa il dizionario della neolingua. Scusatemi, ma non mi piace, non significa aggiornarsi, significa adeguarsi al sistema anche nel parlare o nello scrivere.
Io continuerò a scrivere in Italiano “graffettando” i termini spurii….quelli dello Zanichelli o del Palazzi, altro monumento della lingua italiana.
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