Gabriele Amadori, musica e pittura
Il ricordo di un “Music Action Painting”
Roberto Fabbriciani
Gabriele Amadori, ferrarese, era un artista totale: pittore, scenografo e light-designer, ha sviluppato la “Music Action Painting” come spettacolo. Gabriele ci ha lasciato testimonianze artistiche meravigliose. Le sue opere nascono dall’incontro “in scena” con performance live fra lui e maestri quali Paolo Fresu, Enrico Intra, Chano Domìnguez, Michele Rabbia, Stefano Battaglia ed altri. Un espressionismo d’azione, multimediale e interattivo.
Ho avuto alcune occasioni di “duettare” con Gabriele! La nostra prima performance di Musica dipinta avvenne a Milano alla Palazzina Liberty. Sottolineai suonando i suoi colori nero, azzurro, rosso, verde e giallo. Fu un’intesa straordinaria. Gabriele seguiva, nei gesti e nei movimenti, le suggestioni musicali ma anche ispirava e provocava a sua volta. Percuoteva e accarezzava la tela con i suoi pennelli, come un musicista con il suo strumento, fino ad un emozionante risultato!
Il caro amico Luigi Pestalozza organizzò ed introdusse la nostra performance di Musica dipinta.
Gabriele Amadori La Ballata di Nestore (Capolona, 2015)
Musica dipinta è una performance di pittura e musica. Sinergico incontro di linguaggi artistici che produce la magia di poter vedere la musica e ascoltare le immagini. La poesia e la fantasia della musica si convertono in materia, si traducono in movimento, in colore cangiante, strato su strato guidando gli spettatori all’unità del sentire, proponendo una fruizione artistica in cui si esalta la finezza percettiva e si sollecita un’epifania spazio/temporale al tempo stesso primordiale e contemporanea. La purezza del suono, attraverso il gesto creativo, si traduce in materia. Così, la varietà e l’eterogenia delle nuances e delle dinamiche sonore e le differenti metriche, in reciproca provocazione, sono visualizzate dal gesto pittorico assumendo la concreta polimorfia del colore.
Ricordo con emozione e affetto la sua “esecuzione” a Capolona, presso il Cinema-Teatro Fulgor di Giacobbe Giusti, quando realizzò la sua “La Ballata di Nestore”. Proprio nel palazzo comunale di Capolona, piccola località toscana, è conservata questa sua opera pittorica. Nel luglio, con “Lele”, avevamo in programma una Action Painting a Siena, per il Festival dell’Accademia Musicale Chigiana. In quella occasione avremmo dovuto ritornare a Capolona, per vedere la collocazione del suo “Inno alla libertà”, polittico che Amadori aveva donato all’allora sindaco di Capolona, Alberto Ciolfi. Così non è stato… Grazie Gabriele!
Toccante e sentito il ricordo del sindaco di Capolona, Alberto Ciolfi, dedicato a Gabriele Amadori:
“Il 26 febbraio 2015 presso il Cinemateatro “Fulgor” di Capolona (Ar), abbiamo assistito all’ultima performance di Gabriele Amadori, scomparso lo scorso 25 giugno. In quell’occasione abbiamo avuto il piacere di conoscere una persona di una simpatia umana irresistibile ed un artista unico che ha inventato una forma di spettacolo del tutto personale, che lui – sulla scia di Jackson Pollock – aveva chiamato “Action Painting”. Quella sera, a Capolona, Gabriele Amadori era accompagnato da uno dei jazzisti più importanti degli ultimi anni, Michele Rabbia. … Abbiamo assistito ad uno spettacolo dal fascino profondo e anche un po’ misterioso che veniva emanato dalla azione pittorica di Gabriele Amadori evocata, accesa e stimolata da una partitura sonora. La tela realizzata, “La Ballata di Nestore”, è un inno alla libertà e alla pace contro ogni guerra. L’opera di sei metri per due di altezza è stata donata dall’Artista al Comune di Capolona ed è stata immediatamente collocata nella Sala Consiliare del Palazzo Comunale. L’opera che è scaturita dalla Action Painting di Capolona del 26 febbraio 2015 ha dimostrato quanto realmente le suggestioni musicali potevano influenzare le creazioni di Gabriele Amadori: ne “La Ballata di Nestore” è possibile leggere, infatti, una sorta di seconda partitura giacché con la sua pittura a strati è riuscito a raccontare e cogliere la musica nel suo divenire temporale. Gabriele Amadori ci aveva promesso una visita i primi del mese di luglio per controllare la collocazione della tela. Purtroppo la sua improvvisa scomparsa ci ha privato di un ulteriore momento di conoscenza di un artista “totale”, di una personalità singolare, che per tutta la vita ha creato una sinestesia tra le arti, tra la pittura, la musica, il suono, il segno, il colore… Un grazie al nostro “Cittadino Onorario” Roberto Fabbriciani che ci ha dato l’opportunità di vedere, conoscere ed apprezzare l’opera di Gabriele “Lele” Amadori, geniale artista che ha unito pittura, musica, teatro, luce e vita con la sua sorridente generosità.”
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