Parlando di Arte…
Luca Nannipieri, storico e critico d’arte. Ottima preparazione Classica ed artistica, Esperienza nel Mibact altrei.
Maria Catalano Fiore.
Amici, se non vi siete fatti ancora un regalo per Natale la Befana ecc….. fatevelo! Un libro autore Luca Nannipieri : A cosa serve la Storia dell’Arte, ed. Skira (pp. 224- 19 euro).
Non sto pubblicizzando nessuno, non lo conosco personalmente, ho letto recensioni, il suo profilo Fb e poi il libro. Semplicemente ho letto qualcosa che io avrei scritto volentieri.
Non è una lezioncina sterile di Storia dell’Arte, ma un approccio di uno storico serio, con un vasto curriculum e pubblicazioni al sinistrato Patrimonio Artistico e architettonico Italiano.
Pisano, nato nel 1979 , una Laurea a Bologna il Lettere e filosofia, esperienze di lavoro presso il Mibact, quindi parla con passione di argomenti che conosce benissimo.
Parte da un excursus su monumenti e quadri recuperati (i più come il Klimt di Piacenza da sottoscala di qualche museo) per andare avanti con una serie di esempi allucinanti: istantanee di cavi che trapassano le mura e gli stucchi della Cattedrale di Palermo, il vuoto e il degrado di alcune Gipsoteche che a volte non si sa neanche che esistono (Vedi Bari Gipsoteca del Castello Svevo).
Denunce di chiusure immotivate, chiusura di Monumenti proclamati Patrimonio dell’Unesco, da parte dello Stato italiano in periodo estivo di maggior affluenza di turisti.
Castel del Monte, meraviglia federiciana dell’Unesco, “Non varcate quella porta”, foto datata a giugno 2020. Custodi demotivati, Guide non retribuite da mesi e sfiduciate. Badate bene che per fare la Guida, secondo le nuove disposizioni ministeriali ci vuole la laurea triennale in Storia dell’Arte, laurea che tra l’altro non basta più neanche per insegnare. Per ambire ad una cattedra ci vogliono altri due anni ed una specialistica…Università -parcheggio, non Università per apprendimento e/o inserirsi nel mondo del lavoro.
Chi ci mette competenza e capacità di divulgare, riferimenti culturali e soprattutto passione si trova contro un muro di ghiaccio. Altrettanto un critico, lasciando perdere distorsioni e truffe nel moribondo mercato artistico, sorge naturale la domanda su che cosa rappresenti davvero la bellezza del nostro patrimonio.
Perché un monumento “minore”, di cui però una comunità si prende cura valga tanto quanto un’Abazia insigne celebrata dai manuali. Luca Nannipieri non ha paura di prendere posizioni poco accomodanti quando parla di luoghi e testimonianze artistiche. La dimensione conta ma non dobbiamo dimenticare che l’Italia possiede 52mila beni immobili storico-artistici vincolati. 5600 Siti archeologici, 4.400 Musei, 17.000 biblioteche…. eppure moltissimi di questi beni sono chiusi, talvolta per incuria, altre volte per proteggerli.
L’incasso di tutti i Musei del paese messi insieme non raggiunge quello del Louvre (10 milioni di visitatori l’anno).
Luca Nannipieri allora lancia la provocazione, apriamo i monumenti chiusi rendiamo pubbliche le tante, troppe opere importanti, lasciate a rovinarsi nei magazzini.
Facciamo finalmente innamorare gli italiani della loro ricchezza artistica. Spera che gli italiani si innamorino delle cose che hanno sotto casa, che hanno davanti agli occhi, ma ignorano. Non sono capaci a volte neanche di dare indicazioni stradali. Siamo un popolo assurdo!
Che si faccia fruttare economicamente, e soprattutto civilmente il nostro Patrimonio rendendolo “vivo”. Questo va anche girato ai nostri Politici e tecnici….ma proprio su questo fanno orecchie da mercante.
Conclude l’autore ai suoi lettori: “Non deve più esistere una bellezza che non ha bisogno di te”. E riesce a convincere che un nuovo Umanesimo possa ancora aprirci un futuro”. bisognerebbe regalarne delle copie a chi si occupa della “Cultura”…..forse capirebbe.
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