Le scarcelle
Che bella tradizione! Ci vuole così poco per far felici i bambini, ed anche i grandi e per rievocare un significato antico e profondo, non solo a Bari, ma in altre forme in Spagna, Grecia e tutto il Mediterraneo. Brave nonne e brave mamme, in questi giorni abbiamo tempo per farle!
Nonna Camilla
A Bari non è Pasqua senza la Scarcella. Una e….più per ogni bambino. Persino pasticcerie e panifici ne espongono di tutti i tipi in vetrina. Una trovata fantasiosa per realizzare un gran biscotto fatto di pasta dolce intrecciata che può assumere le forme più svariate (cestini, colombe, conigli, galline, cuori ….). La sua particolarità è la presenza di uova sode incorporate con fettucce di pasta stessa. Secondo la tradizione questo dolce simboleggia la liberazione dal peccato originale o, meglio, la liberazione da aver crocifisso il figlio di Dio. Per mangiare la scarcella, le uova vanno appunto scarcerate sia dall’intreccio di pasta che dal guscio! Questo spiegherebbe il suo nome che in dialetto si pronuncia Scarcedd. In altre zone assume l’aspetto di una grossa treccia,sempre guarnita di uova lesse, da consumare ad inizio pasto, appunto come espiazione.
Per la realizzazione di almeno 6 scarcelle ingredienti:
1k di farina – 4 uova intere più una per spennellare – scorza di limone o cannella – 300 gr.di zucchero – 200 ml.di olio di oliva o margarina – latte q. b. – un cubetto di lievito di birra o due bustine di lievito Paneangeli- zuccherini colorati – 2/ 3 uova sode per ogni Scarcella.
Disponete la farina su un ripiano, o grande ciotola, e unitevi man mano le uova intere, lo zucchero, l’olio, o margarina fusa, il lievito, gli aromi, e lavoratelo sino ad avere un bel composto sodo e lucido; all’occorrenza aggiungete un po’ di latte o farina. Lasciate riposare per 15 minuti quindi, con l’aiuto di un mattarello date all’impasto la forma che desiderate. Inserite le uova sode, fermandole con le striscioline di pasta. Spennellate il tutto con un uovo ben sbattuto ed infornate a 180° per 15/20 minuti circa, sino a quando non saranno dorate. Fate raffreddare. Se volete, potete aggiungere nastrini colorati ben-augurali e sistemarle in un cesto agghindato. Farete un figurone!!
PS Perchè non coinvolgete anche i nipotini (o i figli) nella creazione e decorazione della loro scarcella? Un paio di ore meno noiose e la soddisfazione di aver creato e decorato qualcosa di personale. Buona degustazione!!
Cara Nonna Camilla, auguri anticipati per Pasqua e grazie per le tue ricette. Nonna Camilla, care lettrici e lettori, cuoca provetta e fantasiosa, è barese d’adozione ma lucana doc d’origine e le sue tradizioni le ha serbate con orgoglio e passione. Mi permetterai, dunque, di aggiungere alla tua ricetta le foto in galleria di tre scarcelle realizzate da Capriuolo junior, figlio, di cinque anni, dell’apprezzato eclettico artista Roberto Capriuolo, più volte ospite di questa testata: ovviamente aiutato nella realizzazione dai genitori. Ma le idee sono del piccolo Vito Capriuolo: buon sangue non mente! GP