Anguilla o Capitone?
Cenone tradizionale L’anguilla è buonissima, ma…..risparmio la visione cruda o al sugo ecc…..a chi non la gusta
Nonna Camilla
Non c’è Natale senza questi due elementi, dite quello che volete, ma occorrono!
Innanzi tutto prenotatela un paio di giorni prima, l’anguilla è più sottile, il capitone più robusto e dal sapore più forte. A scanso di equivoci il capitone è la femmina, quindi più forte per risalire l’adriatico e riprodursi. Ma in piccola parte ormai, Molto famosi sono gli allevamento di Comacchio o, in Puglia, dei laghi di Lesina e Varano nel Gargano o in Sardegna.
I palati più esigenti e le consuetudini, ritengono migliori quelle di Comacchio ….comunque si mangiano tutte, e bene.
Il problema autentico è, che si vendono vive, l’anguilla morta non è più consigliabile, le prendiamo così come sono e perdiamo mezza giornata ad inseguirle ed incasinarci la vita e la casa, ci armiamo di segatura o pan grattato per afferrarle visto che sono viscide e sfuggenti, disseminiamo la cucina di vecchi quotidiani e facciamo molto, ma molto casino per acciuffarle, decapitarle, togliere la coda e poi una volta deviscerate farle a tocchetti di più o meno 5/6 cm ?
Oppure, più intelligentemente, questo bell’omicidio lo facciamo compiere dal garzone del pescivendolo? Io propendo per la seconda opzione.
Poi… a Bari si dice “cap e cod int o sugh e tutt u’ rijst fritt o arrstut!” (teste e code vanno nel sugo, il resto va un po’ fritto e un po’ arrosto!)
Quindi partiamo: Armiamoci di una bella padella concava, cominciamo a preparare un sughetto con un filo d’olio, cipolla e aromi tritati, poi aggiungete le teste e le code, un bicchiere di vino per tirarle un po’ e aggiungete la giusta quantità o di pomodorini o di pelati, come preferite. Fate andare a fuoco medio per circa 15/20 minuti e il sugo è pronto. E che profumo!
Nel frattempo, mettete sul fuoco l’acqua per la pasta e scegliete tra le tradizionali mafaldine, tagliatelle con un solo bordo riccio, o linguine o spaghetti. Poi, al dente, scolatele nel sugo e rigirate tutto molto bene, poi mettete tutto in una bella coppa e portate in tavola!
Mentre va il sugo vi conviene già attivarvi con la parte delle anguille da friggere, impanatele appena in un po’ di farina e poi dritte in olio d’oliva bollente, non usate olio di semi, le anguille meritano di meglio!
Man mano poggiatele su un piatto da portata su u paio di strati di scottex, saranno gustose, ma non unte. Aggiungete fette di limone e ok!
Poi, se siete proprio seguaci della tradizione, il vostro. maritino deve mettersi accanto al fuoco, camino, carboni o elettrico, ma l’arrosto è compito da uomini. Creerà un po’ di confusione, ma fare l’arrosto è virile e…..fa comodo.
A volte, si preferisce mettere l’anguilla intera allo spiedo…il risultato è identico. Aggiungete parecchie fette di limone e tutto è pronto! Non mi resta che augurarvi un ottimo cenone di Natale e soprattutto di superare serenamente questo Natale strettamente famigliare e in austerity.
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