I nostri amici: Ella e Gesù bambino.

Il primo Natale con Ella.

GP

Un’editoriale strano e senza precedenti. Seguiranno le consuete informazioni; magari domani saremo più succinti. E’ Natale per tutti, forse non proprio fantastico, ma proviamo a guardare il bicchiere mezzo pieno e svuotiamolo brindando alla nascita del Santo Bambinello, perchè magari ci metta lui la mano, noi uomini siamo più esperti in danni che in miracoli.

Il 3 ottobre il primo articolo di una rubrica di questa testata dedicata ai nostri amici animali domestici, praticamente un annuncio, ed il giorno successivo il ricordo di una compagna che non dimenticherò mai: Ella, scomparsa l’8 marzo 2019.

Oggi l’editoriale è dedicato a lei. Merita questo ed altro, credetemi. Vi ho già raccontato nell’articolo del 4 ottobre come mi conquistò donandomi due acini d’uva. Aveva sei sette mesi è da quel momento mi fece letteralmente innamorare di lei. L’episodio che oggi vi racconto sembra una favola natalizia ed invece è pura verità

Era il suo primo Natale con noi alla casa di Torre a Mare ed il suo primo Natale in assoluto. Aveva da poco compiuto gli otto mesi. Ella era una maniaca dell’ordine. Tutto in casa doveva state al posto suo. Se un oggetto era poggiato fuori posto ne era infastidita, gli abbaiava, se non proprio ringhiava. Quando in casa c’era da apportare qualche novità io e Lidia dovevamo convincerla a “digerirla”. Così fu, quando Lidia nel fatidico giorno dell’Immacolata fece l’albero ed il presepe. Ci vollero un paio di giorni per convincerla che addobbi natalizi e, soprattutto, statuine del presepe avevano pieno diritto di cittadinanza in casa nostra (di Lidia, Ella e mia) e dovevano essere rispettate. Al terzo giorno tutto a posto. Non solo le lasciava stare, ma come per tutto il resto vigilava sulla loro incolumità, La sua indole di pastore, sviluppata all’inverosimile (ne ho allevati ed addestrati tanti, ma mai una così), una volta che qualcosa era della famiglia la spingeva a proteggerla a qualsiasi costo.

Arrivò la giornata di oggi, ed arrivò la mezzanotte. Con tanto di canzoncina e candela Gesù bambino fu posto nella grotta. Ella seguiva attenta, come è stata dal primo incontro al suo ultimo attimo di vita, la piccola cerimonia di devozione che precedeva la nascita di Gesù bambino.

Vederlo lì, al centro della grotta tra Madonna e San Giuseppe, bue ed asinello, fu questione di un attimo. Si deve essere chiesta: “E questo intruso che c’entra?” Un solo secondo è il bambinello era finito delicatamente nella sua bocca. Sarà certamente una sciocchezza, ma immagino che a quel Gesù bambino, che si preparava ad essere colui che a trentatrè anni sarebbe morto in croce per mondare i nostri peccati, Ella abbia augurato il classico “in bocca al lupo”. Lo restituì integro, pochi attimi dopo, lo rimettemmo a posto e ricordo che da quel momento andava spessissimo a guardarlo accucciandosi li vicino,

Le mie conclusioni possono essere anche esagerate ed errate, ma vi assicuro che i fatti narrati, si svolsero esattamente come ve li ho raccontati.

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