Uccisa e fatta a pezzi l’imprenditrice Maria Chindamo

Il corpo della vittima dato in pasto ai maiali o triturato da un trattore.

GP

Così fu fatto sparire il corpo dell’imprenditrice agricola Maria Chindamo, perché si sarebbe rifiutata di cedere un terreno a Salvatore Ascone, indagato per l’omicidio dell’imprenditrice. 

I delitti (omicidio ed occultamento di cadavere) sarebbero stati consumati a Limbari, paese di poco più di tremila abitanti in provincia di Vibo Valenzia e, secondo il collaboratore di giustizia Antonio Cossidente, ex componente del clan dei Basilischi, attivo in Basilicata, ma anche oltre i confini regionali.

La deposizione di Cossidente, che apprese il fatto da Emanuele Mancuso, figlio del boss Pantaleone, si è resa necessaria per le pressioni dei familiari del Mancuso, perchè ritrattasse le dichiarazioni rese agli inquirenti. Anche Mancuso era considerato tra i collaboratori di giustizia, ma pare che recentemente abbia deciso di cambiare atteggiamento.

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