Pence non esclude il 25° emendamento.
Mutato il parere di Mike Pence che era stato determinante per escludere il ricorso al 25° emendamento voluto dalla Pelosi.
GP
Improvviso e solo parzialmente imprevedibile il giro di vite a 180 gradi dei Repubblicani di fronte agli ulrimi giorni di Presidenza Trump.
Nancy Pelosi aveva chiesto che a Trump venisse applicato il 25° emendamento che prevede che il vicepresidente (in questo caso Mike Pence) prenda i poteri del Commander in chief come facente funzioni nel caso il presidente muoia, si dimetta o sia rimosso dal suo incarico per incapacità manifesta o malattia.
Si erano opposti fermamente Mike Pence, il cui consenso era indispensabile dal momento che avrebbe dovuto accettare di sostituire Trump, mentre una remora ulteriore ma non decisiva era stata l’avversione di Biden cge temeva che l’applicazione del 25° emendamento potesse risultare ulteriormente divisiva per gli Usa.
Mike Pence, ancor oggi Vice Presidente dell’amministrazione Trump, non è uomo del Tycoon pur avendoci lavorato a stretto contatto per quattro anni, Pence è uomo di partito, un fervente repubblicano.
Secondo la Cnn Mike Pence ora sta pensando al 25° emendamento e diplomaticamente afferma che lo farebbe per proteggere il Presidente se dovesse manifestare una maggiore instabilità.
E’ chiaro che il Partito Repubblicano non ha solo scaricato definitivamente Donald Trump, ed alla rottura definitiva è stato indotto dai comportamenti di Trump durante l’attacco dei suoi seguaci a Capitol Hill, di cui ho scritto recentemente, ma oggi considera quanto potrà fare fino al 20, comprese le grazie da concedere il 19 tra cui si fa sempre più forte la voce che intende auto-graziarsi, devastante per il partito che ha necessità di dimostrare che è capace di rimuoverlo se vuol riguadagnare un minimo di credibilità nel futuro e condannarsi ad un tempo illimitato all’opposizione.
Non si può leggere diversamente il mutato atteggiamento di Pence sul 25° emendamento che da acerrimo oppositore lo vede ora praticamente proponente.
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