Conte al Senato. Attesi i risultati del voto.
Il governo Conte con 156/7 voti a favore (forse qualcuno in più). grazie all’astensione di Italia Viva, potrebbe superare lo scoglio.
GP
Non si è discostato molto da quello di ieri alla Camera, il discorso di Giuseppe Conte oggi in Senato. Lo ha aperto con un breve, ma intenso, ricordo di Emanuele Macaluso, scomparso ieri. Per il resto, oltre a rimandare il lettore all’articolo di ieri e aggiungere che alla Camera Conte ha ottenuto 321 voti a favore, 259 contrari e 27 astenuti, possiamo aggiungere che qualche parolina in più nell’attacco a chi ha voluto questa crisi inspiegabile l’ha speso e si è soffermato un attimo in più nell’appello ai ‘volenterosi’, anche contro il rischio che alcune istanze “rischino di restare ai margini o peggio di sfociare in rissa o scontro violento”.
Teresa Bellanova, per Italia Viva ha confermato che il suo partito si sarebbe astenuto. La maggioranza senza i voti renziani, dispone di 156/7 voti a favore. ma ci sono ancora alcuni indecisi, per cui i numeri si sapranno solo quando saranno contati.
Gli interessi a tener in piedi il governo Conte, sono molteplici. Scontato quello del Pd, del M5S e di Sinistra Italiana-Leu, il primo che sembra aver timore è proprio il papà della Crisi, Matteo Renzi. Oggi se avremo in piedi ancora il governo Conte sarà principalmente grazie all’astensione di Italia Viva. Perchè farlo? Secondo molti commentatori Renzi teme che buona parte dei suoi parlamentari, di fronte ad una richiesta di votare no potrebbero cambiar repentinamente casacca. In realtà Renzi sa che se si votasse a breve lui sarebbe cancellato dalla scena politica. E’ un deterrente non certo di poco peso, per cui l’astensione odierna potrebbe riaprire lo scenario del dialogo tra Italia Viva ed il resto della maggioranza. Se Conte, miracolosamente stasera ottenesse comunque voti a favore sufficienti a governare senza la stampella dell’astensione dei renziani, Italia Viva sarebbe definitivamente fuori dai giochi, ma se i numeri diranno che quello che si reggeva con Italia Viva in maggioranza ora si regge con Italia Viva fuori dalla maggioranza, ma non all’opposizione, la partita giocata dal Senatore di Scandicci si appaleserebbe in tutta la sua strategia. E’ la prova inconfutabile di essere indispensabili. Allora il salvagente otterrebbe di potersi vendere ad un prezzo esorbitante.
Non è un caso che in un passaggio del discorso di Conte la storia che racconta sia in sintonia con l’analisi che abbiamo appena svolto. Dice il Premier: “In questi giorni ci sono state continue pretese, continui rilanci concentrati peraltro non casualmente sui temi palesemente divisivi rispetto alle varie sensibilità delle forze di maggioranza. Di qui le accuse, a un tempo di immobilismo e di correre troppo, di accentrare i poteri e di non aver la capacità di decidere. Vi assicuro che è complicato governare con chi mina continuamente un equilibrio politico pazientemente raggiunto dalle forze di maggioranza”. Segue l’appello ai volenterosi: “Chiediamo un appoggio limpido, un appoggio trasparente, che si fondi sulla convinta adesione a un progetto politico. Certo i numeri sono importanti, oggi lo sono ancor di più. Questo è un passaggio fondamentale nella vita istituzionale del nostro Paese ed è ancora più importante la qualità del progetto politico“.
Conte, fa capire di non essere lui il bersaglio di Renzi, ma che il vero bersaglio era e resta la coesione e l’equilibrio politico delle forze di maggioranza. In presenza di tale equilibrio Renzi si sente emarginato e non essere l’ago della bilancia non è nelle sue corde. Questa la sintesi dei fatti.
Ora aspettiamo l’epilogo della serata.
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