Sala in Appello per Expo se la cava sul filo di lana.
Secondo i magistrati della Corte di Appello di Milano il falso c’è ma è prescritto.
GP
Depositate le motivazioni delle Corte di Appello di Milano che con sentenza del 21 ottobre scorso rigettò la richiesta di assoluzione nel merito da parte della difesa di Sala ma ha dichiarato l’estinzione del reato per prescrizione.
I giudici della Corte ribadiscono che a loro giudizio il comportamento tenuto dal Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, non si può ritenere “innocuo e di conseguenza privo di rilevanza penale” ma è comunque prescritto il falso contestato.
Il primo cittadino di Milano fu rinviato a giudizio per aver firmato, quando era ad di Expo, due verbali retrodatati, che furono utilizzati per sostituire due commissari incompatibili della gara per la Piastra dei servizi.
Ottobre scorso, e anche oggi, sul curriculum di Sala una macchia si vede chiaramente. Sala avrebbe potuto e dovuto rinunciare alla prescrizione, prendersi la condanna in secondo grado e sperare nel ricorso in Cassazione per tentare di uscire immacolato da quella vicenda,
Ha fatto una scelta diversa e, dunque, il commento del suo avvocato, Salvatore Scuto, “Io credo che in questa situazione processuale la giustizia non ha avuto ali robuste per ergersi e liberarsi da dinamiche che con la giustizia avevano poco a che fare” è in palese contrasto con la decisione, legittima intendiamoci, di avvalersi della prescrizione che con le ali della giustizia ha poco a che fare.
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