Balenottera morta nel porto di Sorrento: un virus?
Si cerca di capirne di più sia sull’origine che sulle cause della morte del grosso cetaceo.
GP
Di morte non fa mai piacere scrivere, se non ai titolari di pompe funebri. Sia che si tratti di uomini che di animali dispiace sempre, soprattutto per chi nei confronti degli animali in genere nutre amore e rispetto.
Nel porto di Napoli sono al lavoro 25 tecnici per sezionare la carcassa della balenottera trovata morta nel porto di Sorrento. Il team è guidato da Sandro Mazzariol, professore dell’Università di Padova e responsabile dell’unità d’intervento del ‘Cetaceans strandings Emergency Response Team’ (Cert). Le valutazioni post mortem saranno effettuate in collaborazione con gli studiosi del Museo di Storia Naturale di Milano e dell’Istituto di Ricerca Tethys.
La lunghezza del mammifero, una balenottera comune, è di 19.70 metri. Una misura che la rende il cetaceo più grande mai trovato in tutto il Mediterraneo. Alcuni studiosi hanno avanzato l’ipotesi che sia frutt di un incrocio con una balenottera azzurra, il più grande animale sulla Terra. E se sulle sue origini il mistero non è ancora risolto, men che meno sulla morte dell’enorme mammifero.
Giorni addietro era stato diffuso sul web un filmato, divenuto in breve virale, che riprendeva un grosso cetaceo nel porto di Sorrento dimenarsi e sbattere violentemente il capo contro una banchina. Inizialmente si era pensato potesse trattarsi dello stesso esemplare, ma i tecnici, visionando nel dettaglio i video con la dovuta attenzione, sono pervenuti alla conclusione che si tratta di due esemplari diversi.
L’ipotesi più probabile della causa di morte sarebbe un virus, il cosiddetto morbillo delle balene. L’esame autoptico dei resti confermerà l’ipotesi o ci dirà quale sia stata la vera causa del decesso.
Resta il fatto curioso che nel giro di poco tempo due diversi esemplari di balena sono finiti nel porto di Sorrento. Anche a questo fenomeno i tecnici dovranno dare una risposta.
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