Il regime russo mostra il suo volto peggiore.

Manifestazioni pro Navalny e raffiche di arresti mostrano la fragilità del regime ormai in precario equilibrio.

GP

Navalny sta portando a casa tutti gli obiettivi che si era proposto quando, salendo sulla scaletta dell’aereo che lo portava a Mosca, sapeva bene che ad aspettarlo c’erano polizia ed un fermo.

Ma francamente, non credo che, neanche nei suoi sogni più rosei, il dissidente russo abbia potuto sperare di raggiungere risultati così clamorosi. Da un lato l’Unione europea si è mobilitata e chiede insistentemente la sua liberazione ad un Putin sempre più simile ad un asino in mezzo ai suoni, che non sa che pesci pigliare. Ha abituato un popolo a temerlo, non ad amarlo e se molla la presa su Navalny il regime del terrore mostrerebbe crepe paurose. Se non lo fa si isola totalmente dal mondo, ora che ha perso la sponda americana del suo amico Donald Trump e che la Cina, che ormai si sente vicina a raggiungere l’obiettivo di maggiore potenza economica mondiale, non vuole ostacoli alla sua crescita e deve comunque arginare i suoi problemi con l’occidente per i fatti di Hong Kong e per i giornalisti condannati per aver diffuso notizie sul Covid a Wuhan, che l’occidente considera eroi e loro trattano da traditori della Patria.

I dati dicevamo. Quasi duemila, esattamente 1.955 i fermati alle manifestazioni pro Navalny che hanno visto una massiccia partecipazione di simpatizzanti dell’oppositore, nonostante i divieti della polizia e la censura brutale su ogni annuncio di manifestazioni, operata anche sui social in Russia. Manifestazioni che hanno animato cortei, immediatamente aggrediti brutalmente dalla polizia, in oltre 65 città russe. Caposaldo del dissenso l’Estremo Oriente e la Siberia, comprese Vladivostok, Khabarovsk e Chita, dove diverse migliaia di persone sono scese in piazza.

Manifestazioni simili in Russia non si erano mai viste e alla fine della settimana entrante se ne stanno organizzando clandestinamente molte di più. La Russia non sa più su quale fronte difendersi. L’occidente ormai preme e le sanzioni sono sempre più vicine. Sarebbero un colpo all’immagine di Putin che va assolutamente evitato, ma come? Liberando Navalny? Sul fronte interno si scatenerebbero festeggiamenti per la sconfitta del regime e la vittoria dell’opposizione, semplicemente inconcepibili per un regime dittatoriale. Che fare, se non barcamenarsi e continuare a guadagnar tempo perpetrando errori madornali?

Sarò troppo ottimista ma per Putin non vedo giorni sereni e vittorie all’orizzonte. Chissà dove sono finiti quei bagni di folle osannanti alle sfilate ed alle inaugurazioni? Sembrano essersi dissolte nel nulla, ma tali erano.

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