Cremlino soffre di mania di persecuzione.
Accusata d’interferenza in affari interni l’ambasciata Usa a Mosca per aver invitato i cittadini statunitensi ad evitare i luoghi delle manifestazioni pro Navalny,
GP
Che la nomenclatura russa fosse in panico e confusione lo stiamo sostenendo quotidianamente. Non occorre essere Sherlock Holmes, il grande investigatore inventato dalla fantasia del romanziere Arthur Conan Doyle, dando avvio ad un genere, il giallo deduttivo, che riscuoterà un successo enorme, per dedurre, appunto, dagli accadimenti di questi giorni che con l’arresto di Navalny il Cremlino si è ficcato da solo. mani e piedi, in un cul de sac, da cui non riesce a tirarsi fuori in nessun modo.
E’ chiaro che l’obiettivo che si era proposto Navalny quando ha preso l’aereo per Mosca era esattamente, questo. Destabilizzare il Cremlino, mostrare ai Russi il re nudo. Ci sta riuscendo senza se e senza ma, forse anche aldilà delle sue previsioni iniziali.
Giudicate Voi, cari lettori, se il Cremlino, sotto attacco congiunto della diplomazia dell’Unione europea e di quasi tutti i suoi governi, ed il popolo russo dove i seguaci di Navalny crescono esponenzialmente, rispetto agli arresti di parte di questi operati dalla Polizia russa, non sia arrivato a manifesti sintomi della mania di persecuzione.
Questa si verifica allorchè tutte le azioni altrui, per quanto innocue, vengono percepite dal soggetto malato, o se preferite affetto, come attacchi a lui ed alla sua integrità.
L’ambasciata americana a Mosca (nella foto di copertina) non ha fatto altro che il suo dovere nei confronti dei cittadini statunitensi invitandoli ad evitare i luoghi dove erano previste manifestazioni pro Navalny, nelle ora in cui si sarebbero svolte. L’obiettivo evidente: evitare che si potessero trovare coinvolti in tafferugli tra Polizia e manifestanti o, scambiati per quest’ultimi. potessero essere arrestati, con tutto il seguito diplomatico.
Ebbene il Cremlino è riuscito ad accusare l’ambasciatore americano a Mosca di interferenze “negli affari interni della Russia2. Indicando i luoghi delle manifestazioni avrebbe fatto da megafono per Navalny ed i suoi sostenitori.
Ormai incarta errori madornali in serie continua ed inarrestabile, la pubblicità a Navalny la sponsorizza il Cremlino quotidianamente, mostrando tutta la fragilità di un sistema di potere davvero costruito sul nulla, o meglio sul valore totalmente nullo dei suoi uomini.
Cito spesso Giambattista Vico ed i suoi “Corsi e ricorsi storici”. Ci ha spiegato a chiare lettere che tutte le dittature, nessuna esclusa, si costruiscono in forma piramidale dove ognuno vuole sotto di se uomini meno dotati di lui ed alla fine la piramide crolla perchè la base è pari ed uguale a zero, non può sostenere nulla,
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