Milano: anche la Guardia di Finanza al Pio Albergo Trivulzio
La Guardia di Finanza perquisisce e sequestra “carte” al Pio Albergo Trivulzio. La polizia giudiziaria a Cesano Boscone e Settimo Milanese nelle RSA. S’indaga sulla sanità lombarda.
GP
Giulio Andreotti, per qualcuno grande statista, per diversi altri impersonificazione del demonio e delle collusioni tra stato e mafia, diceva che “a pensar male, non si va in Paradiso, ma il più delle volte ci si azzecca”. Mi ero chiesto perché Salvini fosse così inviperito dalla presenza dei Nas (Nuclei anti sofisticazione) dei Carabinieri, su richiesta ed al seguito degli ispettori del Ministero della Salute nella sede del Trivulzio e di altre RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali) a Milano ed in Lombardia. Troppo accanimento, troppa imprudenza nell’affermare che lui non avrebbe mandato i Nas, i cui compiti vanno ben oltre l’accertamento di frodi e sofisticazioni alimentari.
Perchè imprudenza? Solo per mera considerazione matematica o statistica, se preferite. Troppi morti in quelle strutture, anche per una tremenda pandemia in una regione flagellata più di qualsiasi altra parte del mondo. Troppi, anche considerando l’età e le pregresse patologie degli ospiti di quelle strutture. Generalizzare è sempre sbagliato ed è probabilmente ingiusto, ed anche scorretto, prendere ad esempio quella RSA dove il personale è scomparso abbandonando gli assistiti al loro destino. Lì sono morti in tantissimi – ma anche un solo decesso sarebbe stato di troppo – di fame e sete, in due parole di abbandono e stenti, neanche fossimo in un lager nazista alla vigilia dell’arrivo degli Alleati. Non erano certo tutte così le RSA lombarde, ma c’era e c’è poca trasparenza in quelle strutture; c’era e c’è un allucinante scarica barile di responsabilità tra chi doveva vigilare, controllare, autorizzare. Ricordo solo che l’assessorato regionale che si occupa di sanità in Lombardia è denominato “al welfare”. Dovrebbe pur significare qualcosa.
Oggi quel mio dubbio sulle reazioni sproporzionate ha una risposta nella notizia delle perquisizioni al “Trivulzio” della Guardia di Finanza e nel sequestro di incartamenti in esecuzione dell’inchiesta aperta dalla Procura di Milano. I magistrati milanesi ritengono, dunque, che ci sia ben altro da appurare. Ovviamente indagini, per qualcuno, che sono solo “spreco” dei soldi degli italiani.
Un’inchiesta non limitata al Pio Albergo Trivulzio ma estesa, per ora, alla Sacra Famiglia di Cesano Boscone e ad una residenza a Settimo Milanese, dove è intervenuta una squadra della polizia giudiziaria. Un’indagine che fonti bene informate ritengono destinata ad estendersi. Forse a macchia d’olio perché quando l’omertà si rompe, ed il sistema era omertoso, come tante, troppe dichiarazioni evidenziano, deflagra il marcio.