Colpo di Stato in Myanmar
Aung San Suu Kyi arrestata: ‘Non accettate il golpe’ Proclamato lo stato d’emergenza per un anno
GP
Covid o meno il mondo sostanzialmente non cambia. I dittatorelli sono disseminati ovunque e ci provano, adeguando i metodi alla solidità democratica o meno del Paese. Non vi sembri un esempio strampalato, non lo è: l’attacco al Campidoglio architettato da Donald Trump e messo in atto dai suoi seguaci più estremisti, altro non era che la scintilla che avrebbe potuto aprire la strada al colpo di stato. La democrazia americana ha tenuto ed a fronte di pochi delinquenti facinorosi si è appalesata una quantità di cittadini pronti a scendere in piazza per contrastarli. La protesta si è sgonfiata, le istituzioni democratiche, ferite, ma salvaguardate.
Il capo del governo birmano Aung San Suu Kyi è stata “arrestata” dai militari. Lo ha comunicato un portavoce del partito della premio Nobel, la Lega nazionale per la democrazia (LND). Tutti i poteri in Myanmar (la ex Birmania) sono stati usurpati dal generale Min Aung Hlaing, capo delle forze armate.
Poco dopo l’annuncio del colpo di stato i militari hanno proclamato lo stato di emergenza nel Paese per un anno e l’affidamento della presidenza ad interim affidata al generale Myint Swe. Quest’ultimo nel governo uscente era uno dei due vicepresidenti in carica.
Aung San Suu Kyi ha esortato il popolo birmano a “non accettare il colpo di Stato”. Secondo la sua portavoce è detenuta a Naypyidaw, la capitale del Myanmar e con lei sono stati arrestati altri funzionari del partito della presidente detronizzata.
I militari parlano di frodi elettorali, ma la maggioranza ottenuta dall’LND è talmente schiacciante da non lasciare dubbi in proposito. Il portavoce dell’esercito, il maggiore generale Zaw Min Tun, parla di elezioni “non libere né eque”, approfittando della pandemia.
L’esercito birmano ha reso noto di volere indire nuove elezioni “libere e regolari”, alla fine dello stato di emergenza di un anno, intese a trasferire i poteri assunti oggi con il colpo di Stato. Lo ha annunciato la tv gestita dai militari, che nel Paese gestivano già tre importanti ministeri, Interno, Difesa e Confini.
Condanne senza se e senza ma del colpo di Stato sono arrivate dall’America di Joe Biden, dall’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell, dal premier inglese Boris Johnson.
Ma la soluzione della questione non è destinata certamente ad essere risolta dalle diplomazia dei paesi democratici. Dovranno essere i birmani a risolverla, un popola che in larga maggioranza ama Aung San Suu Ky , come dimostra il trionfo elettorale della Presidente arrestata, peraltro premio Nobel per la Pace.
Per commenti, precisazioni ed interventi potete utilizzare il “Lascia un commento” a piè dell’articolo, o scrivere alle e-mail info@lavocenews.it della redazione o direttore@lavocenews.it, per seguirci su facebook potete mettere cortesemente il “mi piace” sulla pagina La Voce News o iscrivervi al gruppo lavocenews.it grazie.
.