Ancora avvolta nel mistero la sparizione di Federico Caffè.
Era stato alla Sapienza il docente di economia di Mario Draghi e tanti altri noti economisti.
GP
L’economista Federico Caffè, il docente del premier Mario Draghi sparito nel nulla il 15 aprile 1987, all’età di 73 anni resta ancora avvolto nel mistero. La sua morte presunta è stata dichiarata bel 1998.
Le indagini furono immediate ed approfondite ma non hanno portato a scoprire il sia pur minimo indizio. Che fine abbia fatto non è dato di sapere. Nessun indizio che abbia potuto far pensare ad un omicidio, non è rimasto che da pensare al suicidio o all’allontanamento volontario, trovando magari rifugio in un monastero. Quest’ultima è la tesi che gli investigatori ritengono più vicina alla realtà. In caso di suidicio il corpo si sarebbe trovato. Se poi è morto dopo anni vissuti sotto falso nome è probabile che sotto quel nome anonimo abbia trovato sepoltura. Se non fosse morto oggi avrebbe 107 anni.
Docente di Politica economica e finanziaria della facoltà di Economia e Commercio dell’Università La Sapienza, Federico Caffè ha formato generazioni di economisti noti e manager affermati del nostro Paese. Cone abbiamo già anticipato è stato sotto il suo insegnamento che l’ex presidente della Bce Mario Draghi, attuale presidente del Consiglio, si è formato, laureandosi nel 1970.
Quando scomparve, Federico Caffè aveva lasciato l’insegnamento da un paio di anni per limiti d’età. A mettere in allarme la polizia fu il fratello Alfonso, che conviveva con lo scomparso nell’appartamento di via Alberto Cadlolo al civico 42, a Monte Mario, Roma.
Antonio Del Greco che in quegli anni era dirigente nella squadra mobile della Questura di Roma: ” “Ricordo che ci alternammo con le altre sezioni della Mobile a turni di sette ore per rintracciarlo”
“La palazzina da dove si era allontanato il professore Caffè si trovava al confine della riserva di Monte Mario all’epoca c’erano meno edifici di oggi e la zona era ancora più impervia. Ci siamo messi alla sua ricerca nel parco con l’aiuto dei cani e anche di elicotteri dall’alto”.
Contribuirono alle ricerche del professore, dopo che il fratello rese nota la scomparsa, gli stessi ex allievi dell’Università. Furono loro ad indicare tutti i luoghi solitamente frequentati dal professore al tempo della loro frequentazione.
“Quello che ci sorprese è che Caffè si era allontanato da casa senza portare via nulla. sulla scrivania vennero ritrovati gli occhiali da vista, le chiavi di casa e l’orologio. Impossibile ipotizzare che si era potuto allontanare di molto da casa, per questo lo si cercò soprattutto nell’area vastissima del parco”.
Federico Caffè era depresso, secondo il fratello, a causa di diversi lutti che lo avevano colpito: la morte della madre e della sua tata novantenne a cui era particolarmente legato. Ma anche la scomparsa di allievi come Ezio Tarantelli, assassinato dalle Br nel 1985, Fausto Vicarelli e Franco Franciosi. ucciso da un tumore. Ed il pensionamento lo aveva privato dell’insegnamento, ormai sua unica ragione di vita.
Del Greco aggiunge: “Le ricerche andarono avanti per giorni ma senza esito, nessun indizio. Del resto, non emersero elementi per pensare che ci si trovasse davanti a un omicidio e anche sull’ipotesi del suicidio rimasero perplessità visto che non si è mai ritrovato il corpo. Alla fine l’ipotesi più plausibile fu quella dell’allontanamento volontario”.
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