La “variante inglese” in Puglia

Allarmante diffusione della variante più virulenta del Covid-19 in Puglia, circa al 405.

Lidia Petrescu

Aspettavamo da qualche giorno il comunicato dell’assessore alla Sanità Pier Luigi Lopalco con i risultati della seconda rilevazione rapida per stimare la prevalenza della cosiddetta “variante inglese” di SARS-CoV2 tra la popolazione. In effetti la “Quick Survey” era stata richiesta dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità alle Regioni dotate dei sistemi diagnostici.

Siccome la Puglia è tra queste sono stati resi noti i risultati della seconda rilevazione da parte dalla prof.ssa Maria Chironna, coordinatore della rete regionale dei laboratori SARSCov-2 U.O.C. Igiene – laboratorio di epidemiologia molecolare e sanità pubblica dell’ AOUC Policlinico di Bari e dal dott Antonio Parisi, direttore sanitario vicario IZS della Puglia e Basilicata.

Avendo analizzato un campione di tamponi positivi prelevati il 12 febbraio, la percentuale per la Puglia di “variante inglese” del Sars Cov-2 risulta del 38,6%. Sono 245 su 634 i positivi con la nuova variante tracciati nelle sei province pugliesi:

Bari su 323 campioni ci sono 124 casi, pari al 38.4%;

BAT su 50 campioni ce ne sono 6, pari al 12.0%;

Brindisi su 129 campioni ce ne sono 72, pari al 55.8%;

Foggia su 62 campioni ce ne sono 18, pari al 29.0%;

Lecce su 20 campioni ce ne sono 3, pari al 15.0%

Taranto su 48 campioni ce ne sono 22, pari al 45.8%.

“Occorrerà – spiega l’assessore Lopalco – alzare il livello di attenzione sulla diffusione delle varianti del virus: questi dati impongono di programmare ulteriori azioni di contenimento”.

Per commenti, precisazioni ed interventi potete utilizzare il “Lascia un commento” a piè dell’articolo, o scrivere alle e-mail info@lavocenews.it della redazione o direttore@lavocenews.it, per seguirci su facebook potete mettere cortesemente il “mi piace” sulla pagina La Voce News o iscrivervi al gruppo lavocenews.it grazie.