R.R.R. Ripartenza- Rinascita-Riscoperta ….dell’Arte
Riapre uno degli spazi espositivi più suggestivi nel cuore di Bari, sperando resti aperto….
Maria Catalano Fiore
Da martedì 23 febbraio riapre, a Bari, l’esposizione d’Arte moderna nella storica Chiesa 600esca di Santa Teresa dei Maschi. R.R.R. Ripartenza, Rinascita e Riscoperta.
Una denominazione significativa per tutto quello che sta attraversando tutta l’Arte in questo periodo: reclusa, bisfrattata, sminuita ed anche soggetta a becera speculazione. Ma solo toccando il fondo si può risalire!
Ma come possiamo interpretare, l’Arte del XXI secolo, iniziato già da venti anni tra alti e bassi e chiusure assurde? La pittura, la scultura non sono un semplice esercizio abile e artigianale dell’artista, ma piuttosto qualcosa che viene originato dalla sua testa, dal suo pensiero, dalla sua capacità di sintesi tra vita vissuta ed immagini.
Vi sono artisti e movimenti che, nonostante siano scomparsi ormai da decenni sono ancora estremamente attuale nel modo di fare arte proprio perché prevalentemente mentale, ad esempio Giorgio de Chirico.
Cento anni fa, durante il ventennio l’Arte e l’Architettura da una parte volevano progettare una propria modernità, dall’altra difendere i valori tradizionali. Uno dei ruoli fondamentali di critica e spinta è stato quello di una donna Margherita Sarfatti, incredibile!
Ma se analizziamo la Storia sociale dell’arte ci rendiamo conto che ci sono sempre donne, in ombra, o che hanno il coraggio di esporre le idee di interi movimenti artistici. Non andando troppo a ritroso Artemisia Gentileschi nel 600, una Architetta nel 700, poi le donne Impressioniste, da modelle, compagne, a pittrici, galleriste e mercanti delle varie opere. Nell’800 prevale il perbenismo, ma le donne, pur dipingendo in privato, sono le mecenati di grandi opere.
Le donne motore di ogni cosa!!
Comunque torniamo all’esempio di Margherita Sarfatti in Italia e poi in America, Ise Frank la moglie guida di Gropius e di tutta la Bauhaus, Miriam Mafai, ed altre… vere guerriere nell’affermare idee e movimenti artistici.
Ma le donne pittrici, attualmente, devono combattere e difendersi, persino dagli insulti, in un regresso pauroso di valori e ….definiamolo bon ton. Non parliamo della donna storica o critica d’arte, apprezzata giusto il tempo in cui ha espresso il concetto…
Margherita Sarfatti, teniamola come esempio, perché italiana, domina e cavalca politica, giornalismo ed arte. Inutile tediarvi su chi era, basta informarsi. Comunque il suo movimento è “Novecento”. Sta di fatto che come sottolineano, gli storici, Harnold Hauser e Carlo Giulio Argan, tra gli altri, dopo un periodo di costrizione viene fuori una “Contro Avanguardia” tenace e più spinta. Peccato che la Sarfatti, di origine ebrea sia stata costretta a rifugiarsi in Sudamerica. Poi la guerra e subito dopo una ripresa con la Scuola romana e su un ripiegarsi dell’arte verso l’Europa del Nord.
Si sviluppa un dibattito, mai esaurito, tra figurativo ed astratto. Ma le donne scusatemi, in questo momento non lanciano messaggi forti. Tutto ci porta ad una profonda riflessione.
Riflessione che sicuramente riprenderemo con la prossima mostra, sempre negli spazi di Santa Teresa, in programma, proprio di sole donne, sulle donne.
Ci portano a riflettere, oggi, sulle opere di questi artisti che si prestano sempre in prima linea. Come l’organizzatore della mostra, che mostra le sue opere e si mette in gioco come con i suoi stessi artisti “di bottega”.
Artisti che erano già con me, da tempo, quando si poteva ampliare lo spazio di fruizione, ed erano con me ad ottobre, sempre a santa Teresa per “L’arte riprende colore”. Ed ancora saranno in mostra ogni volta che si potrà. Hanno percorsi diverse, vite diverse, ma li accomuna la passione per l’Arte.
Forse mai come in questo periodo l’Arte è così ignorata e sofferente, una sofferenza che emerge prepotente in Toy Blaise (Biagio Monno) e nelle sue opere.
“Il mio corpo indifeso in un mondo di cannibali, persone che pur di apparire migliori, divorano avidamente l’esistenza di altre persone”….. “Fermo e nudo affondavi i denti nella mia carne…..per non essere preda devi essere cacciatore, per dominare devi sbranare il tuo nemico. Per non estinguerti devi nutrirti di te stesso……” Parole e concetto molto forte e vero.
Le opere di Vito Valenzano che si arricchiscono sempre più di forme e di particolari, che migliorano di volta in volta la sua interpretazione artistica. L’uso di colori forti, riconduce quasi alla “Pop art”. E’ nell’uso di questi colori che Vito Valenzano riesce a dare il meglio di se.
Questa sua ultima tela richiama altre opere, dipinte prima della pandemia, poi c’è stata una vena di tristezza e adesso, finalmente una reazione forte in “Controtendenza”.
L’inizio, forse un po’ laconico, in campo artistico, di questo secolo sembra cominciare a reagire alla pandemia, sembra cercare un riscatto. Finalmente! Abbiamo bisogno di qualcosa di nuovo e che ci attiri e che ci avvolga non come un “sudario di morte”, ma qualcosa di vivo.
E vivo si dimostra sempre Roberto Capriuolo, sperimentatore continuo e pronto sempre a qualsiasi nuova esperienza. Lavora, lavora…sta preparando qualcosa che ci lascerà di stucco tra non molto. Questo è vero spirito di reattività.
Reattività anche l’immergersi a volte nell’onirico, a volte nel sociale, come trattare il tema delle Donne da lui ampiamente sciorinato anche in due cortometraggi molto belli, ma che, con le restrizioni di questo periodo, non abbiamo avuto modo di proiettare, ma lo faremo, poiché il tema è quanto mai vivo e la cronaca lo dimostra ampiamente.
Queste ed altre mostre meritano di essere visitate e comprese sino in fondo, speriamo che sia possibile almeno un poco in questo assurdo presente. Di Arte si deve vivere, respirare, non si può morire. Ovviamente ci sono altri artisti, in mostra, meritevoli altrettanto. Da Critica parlo solo di quello che conosco.
R.R.R. Ripartenza, Rinascita, Riscoperta. curatore Miguel Gomez.
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