La giornata politica.

Sottosegretari, Salvini e Cinque Stelle la animano, pardon la agitano.

GP

Non so se Draghi se ne sia accorto, preso com’è dalle vicende del suo governo che, a prima vista non sembra navigare in acque tranquille, come ho scritto oggi considerazioni che ribadisco senza cambiare una virgola.

Designazione agitata, per usare un garbato eufemismo, di viceministri e sottosegretari a parte, sembra, a guardare le notizie di stampa relative alla politica nazionale, di essere tornati ai tempi del governo giallo-verde. Hanno monopolizzato l’attenzione Salvini, che risale sull’eterno cavallo del partito di maggioranza che sta all’opposizione: “Mi rifiuto di pensare ad altre settimane e altri mesi, addirittura di chiusura e di paura“. Si riferisce alle misure di prevenzione per Pasqua. Un attacco violento al Ministro Speranza ed al Dpcm che si sta preparando e che porterà la firma di Mario Draghi. Un attacco appena sfumato, ribadita la necessità per il ministro della Salute di un cambio di passo:  “Lo aiuteremo a offrire questa discontinuità. Siamo già al lavoro per aiutarlo“.

Gli risponde per le rime il segretario Pd Nicola Zingaretti: “Vedo che, sulla pandemia Salvini purtroppo continua a sbagliare e rischia di portare fuori strada l’Italia. Prima sono state le mascherine, che erano inutili, ora, cavalcando la stanchezza di tutti, si attaccano le regole per la Pasqua. Quello che è irrispettoso per gli italiani e gli imprenditori è mettere a rischio le loro vite e prolungare all’infinito la pandemia e quindi la possibilità di avere la ripresa economica. Buon senso e coerenza è avere una linea indicata dal Governo e rispettarla. Così si sta in una maggioranza e si danno certezze alle persone. I problemi si risolvono, non si cavalcano“.

Zingaretti ha esperienza politica da vendere, non ha l’ingenuità dei pentastellati che hanno permesso a Salvini di erodere il loro consenso cavalcando l’opposizione. mentre di fatto aveva in mano le fila del governo. Il segretario del Pd gli rompe il giochetto prima ancora che Salvini riesca ad usarlo.

Abbiamo appena parlato dei pentastellati. L’espulsione sembra il pretesto per attaccare la gestione del Movimento, Agli espulsi si aggiungono gli odierni esclusi dalle cariche governative da Buffagni a Spadafora, tanto per citarne alcuni. E se gli espulsi annunciano un’opposizione dura e pura in parlamento, non come quella di facciata di Fratelli d’Italia, è dall’interno del movimento che si agitano le acque, per motivi, devo dire francamente, tutt’altro che nobili.

Una giornata da dimenticare, direbbe qualcuno, io risponderei: “Assolutamente no!” Dobbiamo prepararci alla perenne replica di queste meschinità. Il clima è quello e quando i grandi valori si estinguono si rianimano gli interessi di bottega o, se preferite, la coltivazione del proprio orticello. Ed è quanto si intravede all’orizzonte senza bisogno di binocolo.

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